Figlio della terra, Figlio del Cielo

Fede e scienza nella prospettiva escatologica del pensiero di Teilhard de Chardin

Il 10 aprile 1955, giorno della Pasqua di Risurrezione, moriva Pierre Teilhard de Chardin. Gesuita e paleontologo, fu una delle figure religiose più ammirate e discusse del Novecento, i cui scritti hanno influenzato considerevolmente il pensiero cattolico nei venticinque anni seguiti alla sua morte. Il suo itinerario intellettuale e spirituale può essere riassunto nel tentativo di riconciliare la Chiesa con il mondo moderno, e in particolare in una riconciliazione – attraverso una sintesi personale – tra la visione scientifica e quella religiosa del mondo. Sintesi che ha inaugurato un percorso per tutti coloro che dopo di lui avrebbero intrapreso la stessa ricerca. Nel cinquantesimo della scomparsa l’autore vuole ricordarlo ripercorrendo sinteticamente l’itinerario del suo pensiero per dire a padre Teilhard la propria gratitudine per averci sospinto a contemplare il Creato in Dio e Dio nel Creato, e per averci indirizzato a «veder Dio in tutto, e tutto in Dio».

 

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