I figli non risolvono la crisi di coppia

L’arrivo di un figlio può essere paragonato ad un grande tsunami che provoca importanti cambiamenti che fanno sì che la coppia possa reggere, solo se in precedenza si è strutturata con solidità.

«Siamo in crisi ma abbiamo pensato di avere un bambino, chissà magari potrà unirci un po’»; «vorremmo lasciarci ma non lo facciamo per i figli»; «chissà magari con questa gravidanza mia moglie si riavvicinerà un po’ a me».

Queste ed altre affermazioni ci fanno comprendere come spesso ci siano tante motivazioni diverse dietro alla scelta di fare un figlio che non riguardano il figlio stesso, ma sono più legate alle esigenze dei genitori. L’idea, a volte diffusa, è che un figlio possa svolgere il ruolo di legame all’interno di una coppia e possa in qualche modo ravvivarla. Magari si spera che con l’arrivo di un figlio, un partner particolarmente assente possa riavvicinarsi, oppure che un figlio possa risolvere una crisi che non si sa più come gestire, e così via. Altre volte, parallelamente a questo, vi è anche l’idea comune che non ci si separi proprio per il bene dei figli, per tutelare l’unità familiare. Ma è davvero così?

Già in un precedente articolo (da due a tre, da coppia a famiglia) abbiamo parlato di quali sono i compiti evolutivi che una giovane coppia si ritrova ad affrontare con l’arrivo dei figli. Tali compiti evolutivi non sono di facile risoluzione. Spesso, infatti, l’arrivo di un figlio può essere paragonato ad un grande tsunami che entra con prepotenza all’interno della relazione di coppia portando con sé tanta gioia ma anche testando, senza sconti, la solidità della relazione coniugale. Nuovi compiti domestici si presentano, spesso la stanchezza aumenta ed il tempo libero diminuisce.

La coppia è chiamata mai come prima a prendersi cura di un terzo, in questo caso un neonato, che dipende interamente dalla sua capacità di accudire. I ruoli cambiano, chi prima era solo un uomo, un partner, un figlio diventa improvvisamente genitore. Le aspettative verso l’altro possono mutare, ed anche lo spazio che prima si dedicava alla cura della coppia si può ridurre drasticamente soprattutto nel primo periodo.

Questi importanti cambiamenti fanno sì che la coppia possa reggere, solo se in precedenza si è strutturata con solidità. Più vi era un rapporto di coppia saldo più è possibile che anche la genitorialità sia una sfida affrontata con successo. Il più delle volte, laddove invece il rapporto di coppia era già in crisi, l’arrivo di un figlio non farà altro che aprire delle spaccature, accentuandole e portando spesso ad una nuova crisi magari anche più difficile della precedente.

Altre volte il figlio può assumere una posizione di collante all’interno di una relazione di coppia. Nel caso di una separazione, al di là di chi abbia preso la decisione e della motivazione presente alla base, si viene fuori tutti affaticati e sofferenti. La maggior parte delle volte, sia i partner che decidono di chiudere che i figli, soffrono tutti in maniera importante. Allo stesso tempo, però, siamo sicuri che restando insieme per i figli la situazione sia migliore?

Il più delle volte il mettere da parte una crisi per il bene dei figli è una scelta che porta con sé delle difficoltà. In primo luogo è molto difficile che ci si riesca. Spesso il conflitto può perdurare nel tempo, anche in forma esplicita e possono crearsi situazioni di piccola o grande tensione che generano una guerra quotidiana, in cui il rispetto e l’affetto tra i partner sono costantemente messi in discussione. Altre volte i genitori possono provare a nascondere tale conflitto. Ed anche in questi casi, però, se non si risolvono realmente i problemi alla base possono generarsi situazioni di infelicità, frustrazione e malcontento generale che non sfuggono alle orecchie attente dei figli così sempre pronte a recepire cosa va e cosa non va in famiglia. Ricordiamoci sempre che i bambini percepiscono benissimo i non detti, ed anche in questo caso, conflitti mascherati e latenti per un bambino possono essere più faticosi da gestire di quelli espliciti.

Il restare insieme per i figli, altre volte, può portare la crisi e la sua eventuale risoluzione solo ad essere rimandata. I figli, infatti, prima o poi andranno via. È questo che ciascun genitore dovrebbe augurarsi, ed ancora una volta, quindi, la coppia si troverà sola a ricercare nuove risorse dentro di sé.

Inoltre bisogna sempre tener presente che il dare al figlio il peso di portare sulle proprie spalle l’unità familiare, è un peso che non gli compete. È come se venisse dato a lui la responsabilità di tenere insieme un qualcosa che dovrebbe tenersi insieme anche senza la sua presenza. Spesso, figli investiti di tale funzione, possono ritrovarsi in difficoltà nel momento dell’uscita dalla propria casa. Come si può infatti allontanarsi se si è consapevoli che con la propria presenza si tiene in vita la famiglia? La paura più o meno consapevole può essere tanta e può, in alcune situazioni più difficili, innescare un vero e proprio blocco evolutivo che porta il figlio nei modi più disparati, a non allontanarsi dai propri genitori.

Alla luce di quanto detto finora, appare evidente che ciascuna coppia in momenti di crisi debba provare a trovare le risorse dentro di sé, nella modalità che ritiene più adatta alla portata della difficoltà che deve affrontare: con supporto di professionisti esterni, amici che si trovano a vivere difficoltà simili, comunità, ecc. È necessario ripuntare costantemente il focus su di sé e sul partner, consapevoli che più saranno uniti, più ne gioverà l’intera famiglia.

È sempre importante tener presente che i figli sperimentano cosa significhi stare in coppia ed essere uomini e donne realizzati ed oneste con sé stessi e con gli altri, all’interno della propria famiglia. Tanto più quindi verrà proposto un modello di relazione autentica, che non nega i problemi ma cerca di affrontarli, risolverli e laddove non possibile, di trovare soluzioni che anche se difficili possano giovare al benessere di tutti, tanto più sarà in grado di riprodurre tale modello anche nella propria vita futura.

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