Figli donati o programmati?
“Se le coppie di sposi programmano la nascita dei loro figli quando fa loro comodo, il figlio è da ritenere sempre un dono di Dio? E un giorno questi figli programmati devono avere dei doveri nei loro riguardi?”. Vincenzo P. – Napoli Questa tua domanda ci fa venire subito in mente un incontro in preparazione al matrimonio, a cui abbiamo ultimamente partecipato. Ad un certo punto, si alza un giovane “ultramoderno”, jeans sfilacciati, capelli bicolori e dice: “A me la chiesa non piace. Questo fatto che ad ogni rapporto sessuale deve seguire un figlio, che bisogna prendersi tutti i figli che Dio manda mi fa arrabbiare ” . Egli era completamente all’oscuro dell’enciclica Humanae Vitae, che è stata una vera e propria “rivoluzione copernicana” per la vita di famiglia. All’enciclica è seguito un vivace dibattito, dopodiché abbiamo contemplato in una maniera nuova il messaggio semplice e profondo di questa indimenticabile lettera agli sposi. Essa, da una parte, ha messo in evidenza tutta la bellezza dell’amore umano e, dall’altra, ha fatto meglio comprendere il valore di un figlio, questo grande ed inestimabile dono che Dio fa all’umanità attraverso gli sposi e, proprio perché tale, va accolto con responsabilità e con attenzione. Per questo, ogni nascita andrebbe “programmata”, non tanto per far nascere un bimbo allorché per noi è più comodo, quanto piuttosto per cercare il momento più comodo per lui, perché possa essere accolto con le cure e la serenità necessarie. Dobbiamo, però, a questo punto dire che non esiste un momento della vita in cui tutto è perfettamente in ordine e non c’è neanche l’ombra di un minimo disagio per il nuovo nato; occorre programmare sì, ma anche essere generosi e coraggiosi, con la certezza che abbiamo un Padre che ci ama, perché altrimenti nessun momento ci sembrerà adatto e rischieremmo di programmare soltanto culle vuote. E i doveri dei figli nei riguardi dei genitori? Sarà proprio questo clima di generosità, di fiducia, di coraggio nell’affrontare le inevitabili difficoltà della vita la migliore scuola per i figli. Essi – programmati o no – respireranno, fin dal momento del loro concepimento, questo clima di collaborazione e di scambio di doni ed impareranno a prendersi cura degli altri e quindi anche dei genitori, a rispettarli e a sostenerli quando sarà necessario.