Se i figli assistono ai litigi dei genitori

Il buon rapporto tra coniugi rappresenta per i bambini una base sicura, dà loro fiducia nell’amore umano e nella possibilità di superare le diversità. Qualche consiglio per gestire la conflittualità

Tutti sognano una famiglia in perfetta armonia. Tuttavia le diversità e le incomprensioni fanno parte dell’esperienza di ogni nucleo familiare. Come sottolineato in precedenza, il conflitto nella coppia, e quindi anche nella famiglia, non va visto esclusivamente sotto una luce negativa. Esso può infatti costituire una opportunità preziosa di crescita e di conoscenza reciproca.

Ma cosa vuol dire per i figli assistere ad un conflitto tra i genitori? A seconda della loro fase di sviluppo i bambini possono avere una diversa capacità di “leggere il conflitto”. Durante l’infanzia, ad esempio, è presente un forte egocentrismo, il bambino legge cioè il mondo a partire da sé, dai propri vissuti ed esperienze di vita. La neuropschiatra infantile e psicoterapeuta Mariolina Ceriotti Migliarese evidenzia, a questo proposito, la grande difficoltà del bambino ad immaginare che le altre persone agiscano al di là di lui. Ad esempio, fa fatica a pensare che il papà o la mamma possano essere preoccupati o arrabbiati per qualcosa che non abbia a che fare con lui. Di fronte ad un litigio, quindi, non è raro che il bambino attribuisca a sé la tensione che osserva e sperimenta. Può quindi sentirsi colpevole o pensare di non essere stato abbastanza bravo ad evitarlo.

Un altro aspetto è la percezione del tempo che nel bambino, soprattutto fino all’età pre-scolare, è molto diversa dall’adulto. Per questo motivo, ad esempio, un giorno in cui i genitori interagiscono tra loro freddamente, può essere vissuto dal bambino come un tempo lunghissimo e può generare in lui ansia, tristezza, nervosismo, che esprimerà in modi diversi a seconda dell’età e della sua personalità. Il bambino non ha ancora gli strumenti per prevedere che quella tensione è temporanea, che è dovuta a un contrasto banale e che quindi passerà presto. A seconda della propria sensibilità e delle esperienze vissute, egli  può addirittura temere che i genitori non facciano più la pace e si separino.

Ecco alcuni suggerimenti che possono essere d’aiuto ai genitori nella gestione di questi momenti. Quando possibile sarebbe meglio evitare di far assistere i bambini a litigi particolarmente aspri. È importante evitare di offendere l’altro, di utilizzare il sarcasmo (questo anche a prescindere della presenza del bambino) e di alzare in maniera eccessiva il tono della voce.

Ancor più importante evitare minacce, come ad esempio «Non ne posso più, qualche giorno me ne vado», perché il bambino, ma anche l’adolescente, potrebbe prendere alla lettera quella frase e provare una forte paura di essere abbandonato dal genitore.

Non è di per sé negativo che il bambino assista ad una discussione un po’ più accesa del solito, a patto che ci sia rispetto tra i partner, e che il bambino possa poi assistere anche al momento della riappacificazione. È  invece utile rimandare la discussione ad un momento successivo quando i toni rischiano di diventare aspri o quando l’argomento è delicato. I bambini infatti, anche quando ciò che viene detto dagli adulti non è “alla loro portata”, cercano comunque di capire e di interpretare cosa sta accadendo, e possono sostituire le parole che non comprendono con pensieri o fantasie, fraintendendo il senso del discorso. È importante per questo rispettarli e proteggerli dal partecipare a discorsi tipici del mondo adulto.

L’altro suggerimento è quello di lasciare che i bambini possano assistere ed essere partecipi ai gesti di tenerezza tra la mamma e il papà, potendo così respirare la complicità e l’amore che c’è tra i due e che poi si allarga all’intero nucleo familiare. Questo per loro rappresenta un nutrimento prezioso.  

Anche riservare degli spazi per la coppia, senza dover necessariamente inventare scuse, ma dicendo con sincerità che il papà e la mamma hanno bisogno di un po’ di tempo per loro. Sebbene questo possa scatenare in alcuni bambini delle reazioni di disappunto, è  qualcosa di importante per la loro crescita. È solo imparando ad accettare questo spazio che il bambino può uscire dall’egocentrismo e sviluppare gradualmente la consapevolezza e il rispetto del confine, fino a comprendere come autonomia e legame affettivo possano convivere in armonia.

 

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