Fidelio è libertà
A settant’anni dalla fondazione, il 66° Maggio Musicale Fiorentino apre ancora all’attualità, proponendo il nuovo allestimento del beethoveniano Fidelio, inno alla fedeltà dell’amore, alla libertà e al rifiuto di ogni violenza tramite la storia di Leonora e Florestano, vittima innocente del crudele Pizarro. L’opera, che dal primo atto serio-comico si innalza nel secondo a dramma epico della fraternità, della fiducia in Dio e dell’elogio della virtù – con echi del Flauto mozartiano (e degli ideali illuministici) – appare oggi esaltazione della felicità dopo il martirio, qualsiasi martirio. Di qui la legittimità dell’ambientazione in un carcere altissimo e desolante dei nostri giorni, le trovate attualizzanti (nel finale, il Ministro arriva col codazzo mediatico) le lunghe pause che la regia di Robert Carsen impone alla riflessione mediante intuizioni assai valide – il coro dei prigionieri nella buca dietro un velario (la prigionia non è sempre un velo alla libertà?) – che rafforzano la bellezza musicale di un tessuto vocale-strumentale “sinfonico” meraviglioso di idee ma arduo nell’esecuzione. Il direttore Paavo Järvi ci ha lavorato parecchio, ottenendo, dopo il primo atto con una certa difficoltà di avvio nell’orchestra e nei cantanti, nel secondo invece tempi più accorti, sonorità più piene, impegno totale nei rapporti buca-palco, così che l’opera è andata a buon fine. Bella la prestazione del coro e del cast, nel quale si sono distinti Elizabeth Withehouse, Leonora intensa e struggente pur fra le asperità beethoveniane, e Gidon Saks, Pizarro da toni violenti ( più in difficoltà parso invece il Florestano di Stephen Gould). Spettacolo bello, forte, sala convinta. Harding & Mullova Cresce in fretta l’ex pupillo di Abbado, gesto corpo in ebollizione naturale, il rock inglese ce l’ha nel sangue e nel ritmo, anche se è un direttore “classico” che trascina l’orchestra ceciliana, al suo massimo splendore, nelle Variations on an original theme di Elgar. Più pezzo di preziosità orchestrale che di reale contenuto, comunque adatto a Daniel, alla energia scattante dei tempi, al gesto falcato, all’amore per il dettaglio e alla lucidità della sua visione. Sicuro di sé, il giovane ha accompagnato benissimo Victoria Mullova nel tragico Concerto n. 2 per violino e orchestra di Bartòk. Nel capolavoro dolorosissimo del 1938, grido spezzato, tristezza e anelito alla pace, Victoria e il suo Guarnieri sono strepitosi, anche se l’accostamento a Bartòk sembra talora più di superficie che d’anima. Ovazioni interminabili, giustamente, per i due “divi”. LUCIANO BERIO Berio, classe 1925, un grande della musica novecentesca italiana e non solo, se n’è andato il 27 maggio poche settimane dopo un altro grande, Goffredo Petrassi. Ligure dal carattere ruvido, talento musicale e organizzativo formidabile, Berio è stato per molto tempo, con Nono e Maderna, “la” musica d’avanguardia sondando i generi con lo spirito del ricercatore insaziabile. Pur cosciente della malattia mortale, dal 2000 ha diretto l’Accademia ceciliana, svecchiando il repertorio, sostenendo la delicata fase del passaggio al Parco della musica, anche creatura sua, e organizzando momenti memorabili come il ciclo beethoveniano con Abbado e i Berliner e il recente Progetto Pollini. Un uomo “solo musica”, di cui esplorava timbri inusuali cercando nuove forme d’armonia. FESTIVAL ESTATE TIVOLI – Il 3° Festival Euromediterraneo offre lirica (Candide di Bernstein al T. Argentina, Don Giovanni e Sapho di Gounod con Bruson e Caballè) danza (New York City Ballet, Ballet de Cuba, Nureyev gala, Josè Greco dance Company) concerti (con Maazel e Metha) teatro (Notte dei gladiatori). Villa Adriana e Ostia antica. Dal 28/6 al 3/8 www.medfestival.com VERONA – L’81a edizione prevede Turandot e Rigoletto (nuovi allestimenti), Aida, Carmen (regia Zeffirelli), Nabucco e Traviata. Dirigono Oren, Lombard, Gandolfi, ballerino ospite R.Bolle, Josè Cura in Turandot, Carmen e Traviata. Dal 21/6 al 31/8 all’Arena. SIENA – La 60a Settimana musicale senese apre con la IX Sinfonia diretta da Gelmetti, si snoda tra i concerti di Campanella, Alessandrini, Metha e il Mahler diretto da Bertini e l’ opera (Il mistero del finto cantante di Marco Betta). Nell’Estate musicale chigiana concerti di Pollini, Accardo, Brunello e grandi solisti. Dal 9 al 18/7 www.chigiana.it