Fiaccola di luce alla stazione Ostiense

“sPartiti”, il concerto di Tasha Rodrigues per l'immigrazione, applaudito dai senza tetto
Tasha Rodrigues e Rossana Casale

Accompagnato dal rumore della pioggia incessante, che ben si fondeva con il suono delle percussioni, è cominciato qualche giorno fa, sotto il portico della stazione Ostiense di Roma sPartiti, un concerto di Tasha Rodrigues, organizzato per valorizzare il ruolo del migrante in Italia e in Europa.

 

Promosso dalla cooperativa 2000 Orizzonti onlus, in collaborazione con Sulleali-Comunicazione responsabile, col sostegno del gruppo Ferrovie dello Stato, lo spettacolo ha coinvolto circa 200 spettatori. La prima ad entrare in scena è stata una fiaccola di luce, portata da una ballerina vestita di bianco. Poi, accompagnata dalle percussioni di Jack Tama, è risuonata la voce calda e possente della Rodrigues, importante esponente della musica angolana.

 

La gente inizia ad assembrarsi, si muove a ritmo delle prime canzoni. Arrivano altre ballerine, e le danze africane fanno la ruota attorno a Tasha. Mentre la stazione si stupisce di questi suoni e di questi balli colorati, fuori la pioggia è tornata. Ma non ha impedito a più di duecento persone di esserci, tra italiani e non.

 

La mostra “Ferrovie ed Integrazione: identità e culture di un’Europa multietnica” è rimasta aperta più del solito e il pubblico del concerto è stato anche pubblico della mostra.

Presenti alcuni dirigenti delle Ferrovie dello Stato – che ha sostenuto l’intero evento – tra i quali Amedeo Piva, responsabile delle Politiche Sociali del gruppo. E proprio Amedeo Piva, accompagnato da altri dirigenti della Holding Ferrovie, si sposta dopo poco per visitare un’altra faccia di quel portico storico e di quella stazione.

 

Sono le decine e decine di senzatetto che qui il giovedì si riuniscono per ricevere pasti caldi. Se ne occupano, questa sera, i volontari della parrocchia San Giovanni Battista de Rossi, assieme all’associazione “Figli di Maria per i Piccoli onlus”, ma sono tante le associazioni che fanno servizio di questo tipo. Stasera accanto a loro ci sono i “City Angels”, ragazzi che facilitano lo svolgimento della fila, e in fila ce n’è davvero tanta di gente. Forse più che al concerto: alle note non può certo pensare la gente che ha fame.

 

Il momento più bello, forse proprio per questo, è verso le 22:15, quando il concerto è già entrato nel vivo, quando Tasha ha già chiamato ragazzi del pubblico a ballare sul palco e quando si battono le mani a ritmo. Perché molti senzatetto sono ragazzi, sono giovani e la musica gli piace. Un concerto ad ingresso libero non capita spesso sulla loro strada. Molti si avvicinano. Hanno ancora in mano ciotole di allumino, qualcuno sta anche finendo di mangiare. Con quelle ciotole in mano, ballano e seguono il ritmo. Cose che si sono viste raramente e che stasera, si sono fatte musica.

 

Un concerto per l’immigrazione, che ha portato integrazione. Per poche ore ma la gente che era sotto quel portico, come chi ha partecipato al grande Miriam Makeba Tribute di marzo, sa che c’è concerto e concerto e alcuni sono i concerti del cuore.

E se il portico di Stazione Ostiense ha visto entrare una fiaccola di luce, non era solo quella in mano alla prima ballerina.

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