Festival o festa del cinema?
Ieri, alla conferenza stampa per la nona edizione della rassegna romana, il dubbio sul nome continuava a restare: Festival del cinema o Festa del cinema? Alla fine, il presidente Paolo Ferrari parla di Festa-Festival, ossia di un incrocio (molto “politichese”) tra la rassegna d’autore (?) e la festa popolare. Così popolare che non c’è una giuria ufficiale per i film in concorso, perché deciderà il popolo. Chissà, dati i gusti attuali del pubblico educato dalla tivù, cosa verrà premiato!
Insomma, è il difetto di nascita della creatura veltroniana, indecisa tra festival e festa, dunque “Festaval” come ha detto qualcuno, con un orribile inciucio linguistico.
Marco Muller, direttore artistico –sembra fino a dicembre- si lamenta che i soldi, diminuiti da sette a sei milioni di euro, sono stati disponibili solo a giugno e quindi ha dovuto correre a perdifiato per chiudere la visione dei 1463 film provenienti da 78 paesi, per fortuna sua, non da solo.
Allora, passiamo ai numeri dell’edizione 2014: 51 lungometraggi, di cui 24 prime mondiali, due in prima internazionale e dieci nazionali. Per il Gala, 15 film di cui sei in prima mondiale. Fra i 21 paesi partecipanti – il Sudamerica fa la parte del leone, ma c’è anche l’Egitto, ovviamente la Cina tanto cara a Muller e gli Usa. L’Italia arriva con 16 film.
Non mancano gli eventi, fra cui stages con la presenza di Richard Gere e Wim Wenders e 22 retrospettive – fra cui quella dedicata a Thomas Milian, “cubano romanizzato” – e i restauri. Di carne al fuoco ce n’è parecchia e forse nella sezione Alice in città, per i giovani, si vedranno le opere più originali. Insomma, Roma offre tutto quello che ha, dal panem et circenses a scampoli di creatività.
Di cinema, in conferenza, s’è parlato ben poco: i lamenti sulla crisi economica e gli accenni alla politica l’hanno surclassato.
Si apre il 16 ottobre con la commedia di Genovesi Soap opera e si chiude il 25 ancora con la commedia Andiamo a quel paese di Ficarra e Picone, come si fa nelle feste popolari. Il Parco delle musica, il Maxxi, il Barberini offrono le loro sale e il ministero dei Beni culturali, quest’anno presente, sponsorizza questa lunga rassegna di festa-festival. Buona visione e speriamo nelle sorprese: chissà che, nonostante tutto, non sia nato un nuovo autore nostrano!