Festa Argentina, Croazia, Francia e Danimarca
Emozioni a non finire questa sera nell’ultimo turno di gare del girone D. L’Argentina supera la Nigeria 2-1 grazie alle splendide reti siglate da Messi e Rojo e centra la qualificazione agli ottavi di finale proprio a scapito della nazionale africana. Nell’altro match, stesso risultato in favore della Croazia che si qualifica agli ottavi con tre vittorie ottenute . Saluta il mondiale la nazionale islandese, che chiude ultima nel girone. Occhio adesso al calendario degli ottavi, dove troviamo un succulento scontro tra Francia e Argentina da un lato e, dall’altro, un non meno interessante Croazia-Danimarca.
NIGERIA ARGENTINA
La prima frazione di gioco è nettamente favorevole all’Albiceleste. Banega in regia smista palloni in lungo e in largo, mentre Messi è tornato in serata si. Ed è proprio il fuoriclasse del Barcellona che riesce a portare in vantaggio la propria nazionale al 14° di gioco. Banega si esibisce in un lancio al bacio, Messi accarezza la palla col ginocchio, la porta al volo col sinistro e poi incrocia col destro dove il portiere nigeriano non può proprio arrivare. Un gol bellissimo che aumenta, e di molto, il morale della Pulce. Proprio Messi, ispirato, sfiora il raddoppio direttamente su calcio di punizione, ma la punta delle dita di Francis Uzoho e il palo gli negano la doppietta. Non succede altro di granché rilevante, l’Argentina non riesce più a pungere, la Nigeria non si affaccia mai dalle parti di Franco Armani, preferito a Caballero dopo il pasticcio combinato nel match con la Croazia.
Alla ripresa del tempo di gioco accade subito un evento che rimette in profonda discussione le ambizioni dei sudamericani. Una leggera trattenuta in area di Mascherano provoca l’assegnazione del calcio di rigore in favore della nazionale nigeriana. Inutile le richieste di controllo VAR, l’entità del contrasto non può essere valutato come eventuale “chiaro errore” del direttore di gara. Dal dischetto freddissimo Moses che ristabilisce la parità tre le due squadre. La strada si complica per l’Argentina, ma potrebbe diventare drammatica al 76° quando l’arbitro verifica al VAR il fallo di mano di Rojo commesso in area. Il direttore di gara però non concede il secondo penalty, giudicando involontario l’intervento del difensore argentino. La palla del 2-1 ce l’avrebbe all’80° Higuain, ma la sua conclusione da dentro l’area di rigore è sbilenca.
Cinque minuti dopo, con l’Islanda ancora sull’1-1 con la Croazia, ci pensa Rojo con una precisa conclusione di piatto al volo a togliere le castagne dal fuoco e a trovare una magnifica rete per il 2-1 dell’Argentina. Una gioia incredibile sugli spalti. Nei minuti finali giunge la notizia del vantaggio croato e l’Albiceleste smette di attaccare, difendendo il preziosissimo vantaggio. Il triplice fischio dell’arbitro, pochi minuti dopo regala una qualificazione incredibile all’Argentina, trovata con bravura, fortuna e una sofferenza a dir poco enorme.
ISLANDA CROAZIA
Succede ben poco tra le due nazionali per tutta la prima frazione di gioco, eccezion fatta per gli ultimi cinque minuti di gioco in cui, a sorpresa, sono gli islandesi a sorpresa ad andare vicini due volte alla rete del vantaggio, prima con Bjarnason e subito dopo con Gunnarsson, i cui tentativi ravvicinati sono sventati con due pregevoli interventi difensivi.
La ripresa regala ben più emozioni della prima, oltre che tre reti: al 53° Badelj trova una gran coordinazione in area e trafigge freddamente l’estremo difensore islandese. La reazione non tarda ad arrivare, tre minuti dopo Sverrir Ingi Ingason viene stoppato solo dalla traversa, mentre al 75° l’Islanda riesce a trovare il pareggio: Il tocco col braccio di Lovren in area di rigore porta al tiro dal dischetto Gylfi Sigurdsson, la cui bomba è imparabile per Halldorsson. Le speranze de I Nostri Ragazzi si infrangono al 90° con la rete di Ivan Perisic, abilissimo a stoppare il cross in area e a sorprendere centralmente l’estremo difensore islandese. Finisce sul 2-1 per la Croazia che vola agli ottavi di finale con tre vittorie su tre nel girone, mentre l’Islanda torna a casa, non riuscendo a ripetere l’exploit agli Europei di Calcio 2016.
Come immaginato, Francia e Danimarca non si sono fatte male nello scontro diretto tra le prime due forze del Gruppo C dei Mondiali 2018, pareggiando per 0-0: con questo risultato, Galletti e nordeuropei passano il turno, volando agli ottavi di finale e aspettando l’esito delle partite del Girone D, dove la Croazia sembra sicura del primo posto, mentre l’Argentina si gioca tutto contro la Nigeria. Il risultato a occhiali tra gli uomini di Deschamps e quelli di Hareide fa paradossalmente mangiare le mani più al Perù che all’Australia: questi ultimi erano infatti ancora in corsa per il passaggio del turno, ma la partita di oggi ha dimostrato come gli uomini di Gareca fossero nettamente più competitivi dei Socceroos anche in ottica qualificazione.
I peruviani, infatti, si sono giocati il passaggio agli ottavi nel loro sfortunato debutto contro i danesi, quando sono stati sconfitti 1-0 (rete di Poulsen), pur avendo gettato al vento quasi una decina di potenziali palle-gol e, soprattutto, dopo aver sciupato un rigore sul punteggio di 0-0. La sensazione, netta, è che una squadra così organizzata tatticamente come quella andina meritasse di fare più strada a Russia 2018: il calcio sa essere spesso crudele e poco generoso.
Girone C, Francia e Danimarca non si fanno male
Deschamps opta per un turnover molto consistente, cambiando addirittura sei giocatori rispetto al successo sul Perù. Lloris, Pavard, Umtiti, Matuidi, Mbappè e Pogba guardano la partita dalla panchina, preservandosi per un ottavo di finale che sicuramente sarà ben più impegnativo. Dall’altra parte, Hareide lancia l’atalantino Cornelius dal primo minuto, senza che però la sua presenza si faccia notare più di tanto. Il vantaggio del Perù, infatti, blocca entrambe le squadre che pensano più che altro a mantenere le energie e a non farsi male. Mandanda nel primo tempo esce bene su Eriksen, mentre tra i francesi prova a farsi vedere Dembelè: nel secondo tempo, il fantasista danese del Tottenham continua a provarci, con Fekir che dall’altra parte crea un solo grattacapo a Schmeichel.
Perù, la vittoria dei rimpianti
Il Perù ritrova invece all’ultima giornata (e soprattutto a eliminazione ormai compiuta), quel killer instinct sotto porta che tanto sarebbe servito al debutto contro la Danimarca. Le squadre si schierano a specchio (4-2-3-1 per entrambe) e l’Australia prova subito a partire meglio, con Rogic sugli scudi. Mentre l’Australia si sforza di costruire, forse andando anche contro la propria naturale impostazione, il Perù la punisce: al 18′ Guerrero mette una bella palla in mezzo, raccolta dall’altro lato da Carrillo che si coordina splendidamente, battendo con un bel diagonale il portiere avversario.
Al 50′, gli ultimi sussulti australiani di recupero del match vengono definitivamente spenti dal bomber Guerrero, bravo a capitalizzare un’azione di Cueva da sinistra, anticipando il marcatore in area e freddando il portiere con un tocco da rapace. E’ il timbro del Perù su una partita che neanche un totem come il vecchio Tim Cahill riesce a far svoltare: i sudamericani, tra tanti rimpianti, salutano alla grande Russia 2018.
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