Fermare le industrie di armi
Il telegiornale nazionale della terza rete, con un servizio di Nico Piro, ha ripreso e attualizzato nel momento in cui si stanno definendo le regole per la ripresa dell’attività produttiva, dopo la fase del lockdown, l’appello promosso dalla Scuola di economia civile, Banca Etica, Pax Christi, Movimento dei Focolari e Mosaico di Pace, assieme a Rete disarmo e campagna Sbilanciamoci, a tener chiuse le industrie degli armamenti e sostenere processi di riconversione al civile.
Un cambio di paradigma che non va solo annunciato ma discusso nell’ambito di un dibattito civile improntato a dialogo e all’ascolto reciproco. È quello che sta contribuendo a compiere Rai Tre ponendo pubblicamente i termini d una questione espressa nel servizio da Carlo Cefaloni, redattore di Città Nuova.
Per entrare nel merito, nel testo dell’appello si afferma tra l’altro: «Continuerà la produzione dei caccia F35 a Cameri (No). Un aereo che può trasportare anche bombe nucleari. Perché accanirsi in questa direzione? Quali interessi ci sono dietro a questo progetto?
Con i soldi di un solo F35 (circa 150 milioni di Euro) quanti respiratori si potrebbero acquistare? Sappiamo di alcune industrie che stanno tentando di riconvertire almeno in parte la loro produzione. Questa è la strada da percorrere».
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