Felix Austria?
La Corte di Cassazione a Vienna non ha avuto scelta: il secondo giro delle elezioni a presidente dell’Austria, il ballottaggio tra Norbert Hofer e Alexander Van der Bellen, era da annullare. Che sia ben chiaro: non esiste indizio di manipolazione. Ma le irregolarità nel conteggio dei voti in 14 delle 20 sezioni elettorali erano talmente gravi che l’annullamento era l’unica strada per ricomporre la fiducia pubblica nell’esecuzione corretta dello strumento democratico per eccellenza: le elezioni.
Per l’Austria, per gli Austriaci, che di per sé non sono dotati di una forte e solida autostima, questa decisione è un colpo forte: sulla scena internazionale è una vergogna dare l’impressione di non essere neanche in grado di organizzare bene il fondamento di una democrazia. Riguardo la politica interna questa decisione può solo aumentare la sfiducia nelle istituzioni politiche.
In settembre/ottobre vi sarà dunque la ripetizione delle elezioni. Ma ormai le premesse sono cambiate: dopo il Brexit l’Europa non è più la stessa. Già si può intravvedere che la FPÖ, il partito di destra di Norbert Hofer, sta preparando una campagna per l’Öxit, cioè l’uscita di Österreich (Austria) dall’Unione Europea per tornare a quella che è, secondo loro, l’origine dell’Unione, cioè una collaborazione economica.
In questo momento l’Austria è tutt’altro che felice!