Felici sette piemontesi su dieci
Nonostante le crisi economica, il lavoro che manca e le bollette da pagare. La famiglia resta il punto di riferimento. Un'indagine dell'Ires Piemonte
Non sempre la percezione delle cose corrisponde alla realtà. Ma comunque l’impressione soggettiva è ancora un affidabile indicatore per valutare l’andamento di un sistema o di un territorio. Per questo l’Ires Piemonte, istituto di ricerche economiche e sociali, ha pubblicato i risultati di un’indagine effettuata tra febbraio e marzo 2011, tramite interviste telefoniche a un campione di 1.200 piemontesi, per indagare il ”clima d’opinione”, ossia il parere della gente sulle dimensioni sociali più rilevanti: famiglia, servizi, istituzioni, economia e felicità.
Le sorprese non mancano. Se è vero che appena cinque piemontesi su cento hanno migliorato il proprio reddito nell’ultimo anno, quasi la metà dei cittadini che abitano e lavorano in questa regione non riesce a far quadrare a fine mese i conti del budget familiare. Si aggiungono la precarietà (soprattutto per i giovani), il lavoro problematico, l’inquinamento e l’immigrazione: sono gli spauracchi dei piemontesi. Eppure, sette su dieci sono comunque contenti della propria vita così com’è. Ottimismo cauto, ma pur sempre ottimismo.
Spulciando nel dettaglio dei dati, si trova che nel 2010 il 34% dei piemontesi ha visto peggiorare la condizione economica della propria famiglia, per il 60% è rimasta stabile e solo per il 5% è migliorata. Per i cittadini stranieri le percentuali aumentano per chi è in difficoltà, a dimostrazione che la crisi colpisce più duramente sulle fasce deboli. Nel 2010 il 45% dei piemontesi dichiara di aver avuto difficoltà economiche, dei quali il 23% per le bollette, il 19% per le spese per la casa, il 13% per le spese mediche.
La famiglia si conferma un punto fermo per i piemontesi che nel 98% dei casi vi fanno ricorso per fronteggiare difficoltà economiche e personali. Sono infatti i parenti, seguiti dagli amici (88%), che vincono i primi due posti della classifica dei soggetti degni di fiducia. Seguono le forze dell’ordine (76%), le associazioni di volontariato (73%), i servizi di assistenza (57%), la magistratura (55%) e la Chiesa (51%).
Il 57% dei piemontesi, comunque, è complessivamente soddisfatto della propria vita e, aggiungendo il 13% molto soddisfatto, si arriva ad una percentuale dei felici del 70%. A determinare questa felicità sono prima di tutto la salute (96%) e i rapporti familiari (95%). Almeno secondo la ricerca Ires.