Favole e intimità
I ricordi, l'incanto, l'esperienza di unità in famiglia, nelle testimonianze delle mamme lettrici.
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Papà «Mi avete fatto tornare bambina! Ho pochi ricordi di mio papà, morto quando ero ancora giovane di soli 19 anni, ma non posso dimenticare quando ha cominciato a leggerci, alla sera prima di andare a letto, qualche pagina di Pinocchio. Era proprio la prima volta che il nostro papà ci dedicava il suo tempo, solo per noi (siamo 5 sorelle).
«Ricordo la sua voce calda, come dava senso a quello che leggeva. Io non ero capace di leggere così, ma mi indicava concretamente come si poteva leggere: mi sono incantata alla sua lettura e ho cominciato a leggere anch’io. Una passione che non è più morta in me.
«Una volta diventata mamma, l’ho fatto con i miei figli. Nel frattempo sono nate le favole registrate su nastro. Loro le sanno a memoria e ancora, quando si trovano assieme, godono nel recitarle con varie tonalità di voce. È uno spasso sentirli! Un’esperienza, quindi, che trasmette molto più di quanto si possa pensare!».
Paola
Si rideva «Ricordo soprattutto i momenti passati ad ascoltare mia nonna. Lei non le leggeva le favole, le raccontava “infiorettandole” a modo suo, da buona contadina toscana.
«Ricordo soprattutto qualche domenica o festa, che gioia, intorno a lei con i miei cugini e anche qualche adulto si fermava ad ascoltare perché era veramente brava.
«Anch’io ho raccontato ai miei figli, ora maggiorenni, le favole a modo mio. La sera prima di dormire volevano sempre qualcosa di nuovo e così me le inventavo. Soprattutto ricordo quando la sera, con mio marito, leggevamo libri di tutti i generi ai nostri figli.
«Televisore spento, insieme si rideva e commuoveva leggendo; quanta intimità! Ricordo che anche quando ormai sapevano leggere, spesso ci chiedevano di leggere una storia, una favola magari già letta e riletta e anche ora il ricordo di queste storie vissute insieme ci fa gioire. Confermo che leggere fin da piccolissimi aiuta ad esprimersi meglio. Così è stato per i nostri figli. Che bello leggere, e farlo insieme ancora di più!».
Gianna