Fatti di Vangelo
Bricolage a tempo
«Domani è il 1° maggio, negozi chiusi. Mi viene in mente che ho promesso a qualcuno di riparagli il blocca-finestre. Ho un lavoro urgente da finire in casa, ma calcolo il tempo di andare e tornare dal ferramenta che conosco, circa mezz’ora. Mi affretto. Da una strada laterale a quella che percorro mi sento chiamare: è Giuseppe, uno che non sta bene. L’ho conosciuto perché chiede a tutti sigarette o soldi. Sto quasi salutandolo spinto dalla fretta, ma decido di fermarmi con lui.
“Come stai? È un pezzo che non ti vedo. Come ti va la vita? E ora dove stai andando?”.
Gli racconto degli ultimi giorni e poi che sto affrettandomi ad un certo negozio per comprare dei blocca-finestre. Giuseppe si sorprende che vada così lontano. “Ce n’è uno in fondo alla via, fornitissimo”.
Quando lo ringrazio è felice perché ha saputo essermi utile. Ci salutiamo. Il ferramenta è veramente fornitissimo… non ne conoscevo l’esistenza. Torno a casa molto prima del previsto.
Ho dato qualche minuto e me lo ritrovo moltiplicato.
T. M.
I carciofi e gli occhiali
«Giorgio con la moglie e i tre figli vanno al mercato a fare la spesa. 15 carciofi a tre euro. Tutta la famiglia è d’accordo nel comprarli. Poi, mentre tornano a casa, incontrano una signora povera che chiede a Giorgio: “Mi regali qualche carciofo? Non ho niente da mangiare".
Giorgio guarda la famiglia e con gioia regala cinque carciofi alla signora.
La figlia di Giorgio rimprovera il papà: “Non mi sembra giusto che questa signora chieda carciofi a tante persone”. Giorgio risponde: “Noi cerchiamo di fare il bene, poi lei risponderà del suo comportamento alla sua coscienza”.
Tornano a casa felici degli acquisti. Il giorno dopo, mentre Giorgio è in chiesa a chiedere alla Madonna aiuto per comprare al figlio gli occhiali per i quali non ha soldi, squilla il cellulare. Esce dalla chiesa, e rimane sorpreso di sentire un vecchio conoscente, al quale tanti anni prima aveva prestato dei soldi, che ora telefona per dire che può restituirli. La cifra è proprio quella necessaria per gli occhiali».
A. Dn.
Lunga fila alla cassa del supermercato
Un signora, dietro di me, con una bottiglia di vino. Le dico di passare avanti. Lei ringrazia e sbuffa: “Se avessi saputo… per una bottiglia, tanto tempo”.
Passa davanti a me mentre racconta che ha gli ospiti e deve correre a casa. Cerco di dirle che dietro ognuno di noi c’è una fretta, ma che conviene comunque stare al proprio tempo: "Il treno non arriva prima se noi ci affrettiamo verso la prima carrozza”.
Quando è il mio turno sistemo la spesa nello zaino e mi incammino verso casa. Per strada mi sorprende il clacson di un’auto. Guardo bene. È la signora che ho fatto passare avanti. Si offre di darmi un passaggio. Le spiego che non ho molta strada da fare. Ciò accresce il motivo per cui può accompagnarmi. In macchina mi ringrazia perché «mi ha aiutato a riflettere. Il treno non arriva prima se vi corro dentro».
Quando mi saluta sembra che non abbia niente da fare.
T. M.