Farsi liberi per potere amare
Dono di Dio, la libertà è la facoltà dell'uomo di adempiere il suo volere.
L’uomo è libero per amare: è libero di amare.
Nell’amore difatti si realizza la sua discendenza divina, la sua partecipazione con la vita di Dio, e si realizza la sua gioia: la pienezza della sua esistenza.
Perché fai la volontà di Dio, sei libero: libero dalla volontà degli uomini.
Stai su un piano di volontà dove non operano i contrastanti voleri umani.
Seguendo quella, tu esegui un disegno di Dio: collabori a un capolavoro, che realizza in terra un’idea del Verbo.
Incarni la sua idea. Così sei libero dal male che genera la morte.
E non paventi più: checché accada, sai di essere nelle mani dell’Onnipotente.
La libertà è lo strumento per rimettere di continuo l’esistenza umana nella traiettoria divina.
Si potrebbe dire, è la facoltà di adempiere la volontà divina; quasi la capacità di sostituire al volere umano il volere divino; e diviene così il contributo dell’uomo all’opera di Dio: una capacità di contributo che solo all’uomo è stata concessa: dono essa stessa di Dio.
Se per amar Dio (in lui e nel fratello) uno aspetta la via libera sulle strade del mondo, il consenso dell’opinione pubblica, il favore dei potenti o l’apporto dei ricchi, resterà bloccato: la sua libertà sarà impigliata in una rete.
Ora, proprio di questo sempre si tratta: di farsi liberi, di rifarsi figli di Dio, disimpegnati dal male, sì da poter operare il bene, che è la volontà di Dio, nell’orbita a ciascuno assegnata.
Possono incatenarci il corpo: ma lo spirito è libero. Solo le catene spirituali possono incepparlo. Infine la lotta, che è sempre lotta contro la redenzione (la liberazione) è lotta contro la libertà dell’uomo, per impedirgli di attuare la volontà di Dio, che è di effondere l’amore: produrre il bene.
(Da: Il popolo di Dio in cammino, Città Nuova, 1967)