Fare tutto insieme?

«Il mio ragazzo è impegnato in tante attività e trascorre molto tempo con gli amici. Questo mi fa tanto soffrire...

«Il mio ragazzo è impegnato in tante attività e trascorre molto tempo con gli amici. Questo mi fa tanto soffrire; non capisco il suo desiderio di autonomia. Per me la vita di coppia è camminare insieme, fare tutto insieme».

Marta

 
È vero, la straordinaria avventura matrimoniale è camminare insieme, condividere emozioni, attese, ideali; ma questo può essere possibile anche avendo interessi diversi. Si può essere fisicamente lontani e sentire che l’altro ci accompagna, è in qualche modo dentro di noi. Già dal fidanzamento dobbiamo imparare a realizzare la più alta comunicazione-comunione proprio rispettando e ammirando le reciproche differenze. Si tratta di passare da una vita da single ad una vita a due; soprattutto quando si è ormai abituati ad una certa autonomia, non è semplice passare subito ad una condivisione piena di tutto. Dopo l’innamoramento iniziale, è facile ad un certo punto avvertire l’esigenza dei vecchi amici, delle antiche abitudini. Sarebbe bello se pian piano gli amici dell’uno diventassero anche gli amici dell’altro, scoprire nuove abitudini a due che potranno poi continuare dopo il matrimonio. Questo però avverrà pian piano e con l’impegno di entrambi.

La diversità di interessi non può che arricchire un rapporto di coppia sano, che mira anche ad aiutare l’altro a crescere e a realizzarsi. Durante il fidanzamento occorrerà, però, valutare bene il desiderio di autonomia dell’altro, che non deve essere spavalda affermazione dei propri diritti, chiusura sui propri interessi, egocentrismo. L’individualità, oggi finalmente recuperata, è giusta se però anche aperta ai diritti dell’altro, orientata verso un amore generoso, che non fa calcoli, che non si pone in posizione di costante attesa. Talvolta una marcata ricerca della propria autonomia potrebbe nascondere una mancanza d’interesse reale per un progetto matrimoniale.

Dopo queste necessarie valutazioni, occorre imparare a guardare con serenità al tempo che l’altro trascorre da solo; sarà la palestra giusta per prepararsi alla vita matrimoniale, dove la realizzazione dei singoli contribuisce alla realizzazione della coppia e questa a sua volta contribuisce alla realizzazione dei singoli, in una continua dinamica di comunione-differenziazione.

Iva e Raf sono sposati da 30 anni. Ci racconta lei: «All’inizio era duro per me accettare che Raf la domenica mancasse circa due ore per la sua corsa mattutina. Vedendolo però ritornare sempre più sereno, ho capito che per lui era una cosa importante e che la mia rinuncia immetteva linfa nuova nella nostra vita di famiglia».

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