Fare rete per l’Italia
Creare rapporti e tessere reti di relazioni: una necessità delle società globalizzate. Se n’è parlato a Loppiano, in una due giorni organizzata per fare il punto sulle attività del Gruppo editoriale Città nuova e progettare nuove strategie promozionali
Sono arrivati a Loppiano, la cittadella internazionale del Movimento dei focolari in provincia di Firenze, per incontrarsi, discutere, condividere esperienze, difficoltà, necessità. Sono i quasi 150 volontari e agenti, incaricati della promozione e della vendita della rivista Città Nuova e delle opere del gruppo editoriale in tutta Italia. In una situazione sociale segnata dalla crisi economica, che inevitabilmente si riflette anche sul giro d’affari del settore, il gruppo Città Nuova sta affrontando bene la bufera.
Certo, un calo nelle vendite dei libri e negli abbonamenti alle riviste (Città Nuova, Nuova umanità, Sophia, Economia di Comunione, Unità e carismi) c’è stato, ma grazie alla fedeltà dei lettori e alla solidità dell’azienda, è stato più contenuto rispetto ad altre realtà editoriali. Anzi, ha spiegato il direttore generale, Danilo Virdis, rispetto alle previsioni del 2010 è stato possibile ridurre le perdite e preparare un bilancio di previsione decisamente più positivo.
Merito, anche, dell’azione sinergica della rivista e delle altre realtà del Gruppo che, come hanno illustrato il direttore di Città Nuova Michele Zanzucchi e la responsabile dell’ufficio stampa, Elena Cardinali, hanno accompagnato i lettori durante tutto l’anno seguendo, analizzando e commentando i grandi eventi e i principali fatti di politica e di cronaca, nazionali ed internazionali, che si sono susseguiti.
Ma cosa spinge tante persone ad impegnarsi gratuitamente per una rivista e, più in generale, per il gruppo editoriale Città nuova? La risposta l’hanno data gli stessi partecipanti. Città Nuova, è stato detto, è la veste con cui si presenta ai lettori il Movimento dei focolari fondato da Chiara Lubich. Una spiritualità quanto mai attuale, che propone una cultura ricca ed originale. E guai se non fosse così. Come ha spiegato il teologo Piero Coda, preside dell’Istituto universitario Sophia, «Una vera spiritualità o è cultura o non è una spiritualità vissuta fino in fondo».
Certo, è un percorso lungo e complesso, nel quale diventano importanti anche i piccoli passi compiuti in avanti. "L’importante, ha sottolineato Paolo Loriga, caporedattore della rivista Città Nuova, è fare rete. Ecco perché, per essere al passo con i tempi ed andare avanti insieme, nel mese di settembre si svolgerà la seconda edizione di “LoppianoLab”, nato dalla collaborazione sinergica della cittadella, del Gruppo editoriale, di E. d. C. spa e dell’Istituto universitario Sophia". La rete, d’altra parte, come sottolineato anche da Giannino Dadda, membro del consiglio direttivo del Gruppo, è anche stato uno dei primi nomi attribuiti alla rivista. Nata per collegare le persone del Movimento, si pone oggi l’obiettivo di lavorare per un mondo più unito.
Ma allora, come fare? Come essere rete? Eva Gullo, presidente della spa Economia di Comunione, dà alcune dritte. La rete, partendo da quella dei pescatori fino ad arrivare a quelle virtuali, è costituita da nodi, punti vitali della struttura, fondamentali per comunicare, portare cultura, allargare gli orizzonti. Per Città Nuova questi nodi sono le persone, le relazioni, l’ideale dell’unità che è alla base del Movimento. Bisogna dunque imparare a fare rete, a comunicare in maniera efficace, per veicolare i tanti messaggi, la grande ricchezza culturale di cui si dispone intercettando le necessità delle persone, in questo caso dei lettori, ed indirizzando le energie nel senso giusto, senza disperderle.
Oggi, ha sottolineato ancora Coda, “stare in rete”, “fare rete”, è una necessità impellente. Una necessità socioculturale in una società caratterizzata, secondo le parole dei vescovi italiani, da un “disastro antropologico”, che interpella tutti e soprattutto chi si occupa di comunicazione.
E allora, come rimanere in rete? Le idee non mancano. E per chi utilizza il social network Facebook, c’è un gruppo aperto a tutti al quale si può partecipare: Amici di Città Nuova, una “piazza virtuale” su cui comunicare e scambiare esperienze.