Fare informazione civile

A Nemi circa duecento “appassionati” di Città Nuova progettano strategie per rispondere alla crisi dell’editoria e garantire notizie indipendenti che raccontino i territori, la gente, il positivo del nostro paese. Editore e lettori lavorano insieme per innovare
Città Nuova

Vengono dalla Lombardia, dalla Calabria, dall’Abruzzo: ogni regione italiana ha almeno tre rappresentanti e qualcuna arriva anche a dieci. Tra loro ci sono impiegati, ingegneri, insegnanti, qualche giovane pensionato ma anche un arbitro dei campionati nazionali di rugby, una casalinga e un esperto di social. Presenti anche giornalisti, redattori e autori del gruppo editoriale Città Nuova.

In tutto sono 180. Li accomuna la passione per un’informazione orientata al dialogo e alla fraternità, capace di raccontare il nostro Paese nelle sue realtà locali e nelle sorprendenti storie di bene comune, di accoglienza, di innovazione al servizio della comunità, che raramente finiscono sotto i riflettori. Apprezzano le tante finestre aperte poi sulle nazioni estere soprattutto quelle poco visibili sui grandi media o di cui conosciamo solo note di grandi agenzie. I vari corrispondenti locali portano le criticità ma anche i lati inediti della quotidianità, del disagio, del cambiamento. I libri, poi, vengono non solo sfogliati ma letti, analizzati e promossi in circoli culturali e nelle librerie.

Città Nuova considera questi 180 “appassionati”, partner nella diffusione dei suoi prodotti e nella creazione di contenuti. Attenti alle esigenze dei lettori e dei cittadini, ma anche anticipatori di tendenze e di percorsi possono restituire ossigeno e speranza in un tempo di crisi. Il loro impegno è volontario: credono nel progetto e non lesinano energie e creatività nella sua attuazione.

A Nemi, sui Castelli romani per tre giorni questi collaboratori sono diventati tecnici di un laboratorio teorico e pratico, dove hanno guardato ai punti di forza e di debolezza dell’editoria e del mercato della lettura dove il segno negativo marca perdite preoccupanti. Non nascondono la testa nella sabbia, valutano problemi e risvolti della crisi, ma continuano a scommettere su Città Nuova e sulla possibilità di invertire la rotta. Vogliono una stampa e un’editoria indipendente e in prima persona si impegnano per mantenerla tale.

Un piccolo esempio di informazione civile dove riviste, quotidiano online, libri si mettono in discussione con i lettori: ne accolgono provocazioni, criticità, nuove prospettive e al contempo li provocano ad acquisire aperture verso la diversità, a valutazioni ponderate e non di pancia, a scelte etiche su vari versanti, alla scoperta della bellezza in un panorama violento e spesso triste, come quello riproposta dai media nazionali.

Tre le parole guida per il nuovo anno: apertura, diversificazione, partnership. Nuove firme, nuovo linguaggio, nuove campagne su legalità, immigrazione, partecipazione politica sono gli scenari prospettati a partire da settembre. Si prospettano il restyling grafico per la rivista Città Nuova e nuovi prodotti editoriali orientati al mercato dei bambini e dei ragazzi. Implementazione del quotidiano online, cittanuova.it e dei canali social, sono tra i temi in discussione mentre nell’ambito editoriale la rivisitazione del catalogo e il lancio di nuove collane di divulgazione storica e di testimonianze aprono a nuove produzioni su temi scottanti dell’attualità: eutanasia, scienza e fede, la guerra etica. Si incentiveranno anche le collaborazioni con associazioni, città, testate, manifestazioni orientate al dialogo con la cultura e con le altre religioni o che lavorano sul territorio per il bene comune.

È stato poi ideato un appuntamento su scala nazionale il 5 ottobre: Città Nuova day. Nelle principali città italiane si presenteranno i progetti editoriali del gruppo, i prodotti varati, ma anche le cerchie di lettori e appassionati, assieme alle iniziative intraprese come ideali azionisti di un’informazione indipendente e partecipata. L’arrivederci per una successiva verifica è stato fissato dal 20 al  22 settembre a Loppianolab, la manifestazione che da tre anni vede Città Nuova collaborare con le espressioni sociali, culturali ed economiche del Movimento dei Focolari e che quest’anno avrà come titolo: Custodire l’Italia, generare insieme il futuro. L’informazione e l’editoria vi partecipano a pieno titolo.

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