Farci santi insieme

La proposta di santità che nasce dall'esperienza di Chiara Lubich. Il contributo al forum di Marques Silvestre, postulatore della causa di beatificazione di Igino Giordani

La beatificazione di Chiara Luce, frutto maturo della spiritualità dell’unità e del Carisma di Chiara Lubich, ha messo in evidenza una dimensione della vocazione alla santità finora, forse, non molto sviluppata nella storia della Chiesa: «farsi santi insieme”, «la santità del popolo di Dio” alla quale fa riferimento la Lumen gentium in questi termini: «Il Signore Gesù, maestro e modello divino di ogni perfezione, a tutti e a ciascuno dei suoi discepoli di qualsiasi condizione ha predicato quella santità di vita, di cui egli stesso è autore e perfezionatore: "Siate dunque perfetti come è perfetto il vostro Padre celeste" (Mt 5,48)… I seguaci di Cristo, chiamati da Dio, non a titolo delle loro opere, ma a titolo del suo disegno e della grazia, giustificati in Gesù nostro Signore, nel battesimo della fede sono stati fatti veramente figli di Dio e compartecipi della natura divina, e perciò realmente santi» (40).

Circa i ragazzi e le ragazze della stessa età che aveva Chiara Luce quando conobbi la spiritualità, che sono chiamati nel Movimento i e le Gen 3, Chiara Lubich, già negli anni ’70, aveva, in certo senso, profetizzato dicendo: «Voi sarete una generazione di santi».

La fondatrice dell’Opera di Maria, in linea con quanto era stata fin dagli inizi del Movimento la sua esperienza insieme alle sue prime compagne e agli altri membri dell’Opera – esperienza nella quale lei stessa per prima si è impegnata fino alla fine della sua vita su questa terra – nel 1980, anno in cui il tema da vivere nel Movimento era la volontà di Dio, aveva proposto a tutta l’Opera quella che fu chiamata «la tensione alla santità”, una santità collettiva, «farsi santi insieme».

 Sempre in quegli anni, Chiara ci rende tutti più coscienti e impegnati ad attuare quella parola di San Paolo: «È volontà di Dio la vostra santificazione» e in linea col carisma e la nostra spiritualità ci invita, sono parole sue, «stabilire Gesù in mezzo sempre, ante omnia, prima di tutto, prima anche dello stesso sforzo di farci santi e farci santi per lo scopo di costruirla ancora in mezzo (la sua presenza) più grande, se così si può dire».

E proprio in questo senso in un altro momento aggiunse: «Se noi facessimo la volontà di Dio perfetta, nell’attimo presente, intanto verrebbe fuori un capolavoro, perché Dio ci conduce – è Lui la sua volontà – per una meravigliosa avventura, e saremo santi».

E conclude ancora: «Quando… ho capito che per farmi santa dovevo fare la volontà di Dio, si è spalancato un qualcosa di meraviglioso: ma allora tutti possono farsi santi nel loro stato, dove sono… ricordo la gioia che è venuta dentro di noi al pensiero che avevamo la carta di accesso alla santità per le folle. Questa è la premessa, è la premessa per una santità di popolo». 

Col passare degli anni, in tanti e tante, di età e stati diversi, questa divina avventura si è compiuta e la meta è stata raggiunta con la partenza per il paradiso. Per volontà dei Vescovi stessi o per spinta del popolo di Dio – e non in primo luogo per iniziativa del Movimento – nelle singole diocesi sono state iniziate parecchie cause di beatificazione e canonizzazione non soltanto di gen, ma di consacrati nel focolare, di sposati, di sacerdoti, per un totale di 17 cause. Alcune di esse sono nella fase diocesana, altre già nella fase romana alla Congregazione per le cause dei santi. Tra queste, quella di Igino Giordani, detto Foco, primo focolarino sposato e ritenuto da Chiara cofondatore dell’Opera.

Per tanti altri c’è la richiesta che si avviino le cause. Prima tra tutte  – come si augurano Cardinali, Vescovi della Curia Romana e di tutto il mondo –  la causa di Chiara Lubich la cui fama di santità è ormai universale dentro e fuori della Chiesa stessa.

Ci sembra tuttavia che a Chiara piacerebbe, se tale sarà il giudizio della Chiesa, che insieme a lei, nella stessa occasione, altri possano essere dichiarati beati: una santità di popolo. Per questo cerchiamo di impegnarci tutti noi insieme, sia nel lavorare per portare avanti le loro cause di beatificazione, sia col far la volontà di Dio nell’attimo presente delle nostre vite, perché Gesù, il Santo, sia sempre presente in mezzo a noi e ci renda santi con la sua presenza.

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