Far risalire i valori dal Sud al Nord
Un’impresa al femminile e di bioturismo secondo i principi dell'EdC dietro la presentazione del 23 ad Avola de "L’uomo d’onore non paga il pizzo", Ce ne parla Rita Sipala
Metti una sera a cena con chi è stato consulente della polizia criminale tedesca sui fatti di criminalità organizzata dal ’92 al ’94, e che il luogo per parlare di legalità e mafia, il 23 sera dalle ore 19, sia l’eremo della Madonna delle Grazie ad Avola antica. La persona in questione è Roberto Mazzarella giornalista siciliano e autore de L’uomo d’onore non paga il pizzo per Città Nuova: «inviato in Germania dopo la caduta del muro di Berlino perché si temeva l’infiltrazione di mafia e ‘ndrangheta».
Ma tornando a l’eremo della Madonna delle Grazie, incuriosisce che da pochi mesi a questa parte − dopo un lavoro di restauro duranto qualche tempo −, l’intero complesso sia stato affidato nella gestione ad una cooperativa tutta al femminile. Otto donne di Siracusa ed un’età media che si aggira intorno ai 33-35 anni, che in maniera coraggiosa ed esemplare si sono spese per una terra non facile, dando vita alla cooperativa del Bioturismo. «Oggi se dovessi fare una fotografia della situazione, direi che parlare di mafia è diventato difficile − ci dice Mazzarella −, o perché tutti pensano di sapere o perché c’è un’associazione immediata a personaggi quali Totò Riina. C’è una mancanza di memoria storica. Il vero tema rimane la cultura mafiosa e il silenzio degli innocenti». E la cooperativa Bioturismo, di certo non si inserice in questo circolo poco virtuoso, perché a fare da mentore è un approccio diverso di cui ci parla Rita Sipala, uno dei soci.
Come nasce la cooperativa Bioturismo?
«Avevavmo da poco concluso un master. Ciò che ci ha unito però è stata la condivisione di una stessa visione di sviluppo turistico da applicarsi alla nostra terra: sostenibile e che valorizzasse le bellezze della Sicilia, perché noi tutte volevamo rimanere qui. E così nel gennaio 2006 è nata la nostra cooperativa ed da un anno e mezzo siamo anche un un tour operator»
Sei stata a raccontare la tua esperienza alla Convention dell’EdC a LoppianoLab 2011…
«Fin dagli inizi Banca etica ha seguito la nostra crescita, in particolare ci siamo sempre più conosciuti con Steni Di Piazza. Osservava il rapporto tra noi otto, quello che abbiamo con fornitori e clienti o i collaboratori, tanto che un giorno ci disse: “Ma voi fate economia civile!”. Non ne sapevamo di cosa parlasse, ma ci ha dato del materiale a riguardo ed abbiamo capito che nel modo di condurre i nostri affari c’era un’applicazione reale di quei principi. Nel nostro caso appunto, non c’era una scelta consapevole a monte, ma un modo di essere e per questo siamo stati inviatati a parlare della nostra esperienza a LoppianoLab. Anche fuori ci saranno sicuramente persone che sono espressione dell’EdC e non ne sono a conoscenza»
L’eremo però si prepara ad essere un luogo d’incontro duraturo…
«La presentazione di domani si inserisce in un progetto di ampio respiro che tocca i temi dell’etica, della legalità e soprattutto dell’economia civile. Un evento fondamentale sarà quello del 27-28 gennaio che si svolgerà qui all’eremo della Madonna delle Grazie, dove si terrà la prima seduta del Laboratorio nazionale permanente di Economia civile presieduta da Zamagni e Bruni. Un consesso dove venga fuori qualcosa di condiviso, perché si inizi a tradurre le buone pratiche in norma. E il fatto che accada in Sicilia ha un valore amplificato per un cambiamento di rotta dei modelli economici, in una risalita dei valori che vada da Sud a Nord».