«Ho sempre avuto una passione per i libri di fantasia, come Harry Potter o Le cronache di Narnia. Sto provando a scriverne uno nel quale si alternano momenti di tensione e di riavvicinamento e in cui, nonostante i personaggi migliori commettano degli sbagli, cercheranno sempre di rialzarsi. Credi sia sbagliato scrivere un libro con passaggi negativi e che tocca la magia, che è in discordanza con la religione, anche se nel complesso è tutto un cammino di purificazione e di miglioramento interiore?».

 
Sono sempre felice di sapere che ci sono amiche o amici a cui piace leggere e ancor di più che si cimentano nello scrivere, perché penso che la lettura possa essere un bel veicolo per imparare e la scrittura una strada per donare qualcosa di noi. È questo che mi spinge a scrivere, anche se ho poco tempo, e a donare qualcosa attraverso i miei libri o questa rubrica.
Venendo alla tua domanda più specifica: penso che la passione per i libri in stile fantasy sia una passione come un'altra e non porti intralcio alla nostra realizzazione come persone se sappiamo darle il posto giusto. Può essere un bel diversivo che, a volte, può anche suscitare buoni sentimenti o perfino stimolare slanci nel nostro cammino reale… se sappiamo leggere con semplicità e intelligenza.
Importante è però, in cuor nostro e nella nostra testa, non confondere verità della fede e vita reale con la fantasia e saper sempre credere nella fantasia delle fantasie che è il Paradiso, che sarà più bella di quanto è possibile immaginarci.
Il fatto che nel libro che vuoi scrivere ci siano personaggi che commettano sbagli nel loro tendere verso un fine positivo darà forza al racconto (perfino Gesù nelle sue parabole varie volte parte da un avvenimento negativo) e non vuol dire nulla su quanto credi o meno. Importante, mi pare, è la sensazione globale che il testo lascerà in chi legge e per questo potrà aiutarti farlo leggere a qualcuno di cui hai fiducia per avere un parere.