Una famiglia per la Siria
Ho incontrato Rosa e Raffaele Ambrosino al Centro la Pace di Benevento. Partecipavano al convegno di fine ottobre 2019 sul tema “Pace Concentrica” promosso dal Centro la Pace e dall’AMU, da uniPACE e dalla Diocesi di Benevento.
Una giovane famiglia di un piccolo paese dell’entroterra napoletano, Roccarainola, di appena 7-8 mila abitanti, con due figli e una azienda di distribuzione di articoli coloniali, che ha sentito fortemente il tema della pace e si è sentita coinvolta nel progetto dell’AMU per la ricostruzione della Siria.
Tutto è nato un anno fa. La loro vita scorreva tranquilla tra il lavoro in azienda dove Rosa dava il suo contributo, i rapporti con parenti e amici e la partecipazione alla vita parrocchiale dove avevano creato un rapporto di stima e di collaborazione con il loro parroco don Virgilio Marone.
La piccola parrocchia, decentrata rispetto alla cittadina, con un numero limitato di parrocchiani e una vita tutto sommato quieta e lontana dai tafferugli della grande città metropolitana.
La richiesta di collaborazione che il parroco spesso rivolgeva alle famiglie non li lascia indifferenti: una voce interiore li porta ad una scelta nuova. Sentono, infatti, di dover fare qualcosa di più, mettere a servizio della piccola comunità la loro esperienza e aprire gli orizzonti della propria vita oltre il proprio benessere, per contribuire a sanare le ingiustizie e le disuguaglianze lì dove c’è povertà, violenza, guerre.
In quei giorni spesso in televisione si parla della ricostruzione della Siria, distrutta da una delle più violenti guerre di questi ultimi tempi. Perché non offrire un contributo per la ricostruzione di quel Paese?
Ne parlano con don Virgilio e si conferma in loro il desiderio di far crescere dentro di loro l’amore per gli altri, per chi e nel bisogno. Il parroco, felice di questa loro scelta, li informa dell’esistenza dell’AMU, l’associazione Azione per un mondo unito del Movimento dei Focolari che porta avanti proprio un progetto per la Siria.
Qualche telefonata con la sede centrale, un primo incontro con i volontari dell’Associazione, Giuliana e Riccardo e piano piano prende corpo il piano di raccolta fondi a Roccarainola e dintorni.
La vita di Rosa e Raffaele si accende di una luce nuova e il loro entusiasmo contagia gli amici e parenti e le altre famiglie della comunità. Si decide, allora, di fissare un appuntamento mensile per realizzare il progetto e si vive insieme un momento conviviale destinato alla raccolta. Nasce così la “Pizza di solidarietà” appuntamento mensile atteso da tutti. Come dice Raffaele: «È un cerchio che piano piano si allarga, proprio come un sasso lanciato in uno stagno immobile che crea prima un cerchio piccolo, poi un altro, poi ancora un altro sempre più grande».
E Rosa aggiunge: «Quegli incontri mensili si rivelano fruttuosi non solo per il progetto Siria, ma anche per la realtà della comunità, in quanto si instaurano rapporti nuovi di comunione fraterna, nel mentre cresce fra tutti la sensibilità per la pace e la fraternità della famiglia umana».
Nell’ultimo incontro si era in 157, un numero insperato fino a un anno fa. Quell’appuntamento è un richiamo che varca i confini della piccola città, e oggi si continua a lavorare per questo popolo martoriato della Siria.
Rosa e Raffaele non hanno dubbi: «Lavorare insieme per amore di chi soffre ed è in necessità ti costruisce dentro e dà un senso alla tua vita, a quella della famiglia, della parrocchia, della tua città».