I fallimenti che nutrono l’innovazione
La scoperta creativa spesso si attribuisce ad una persona particolarmente geniale eppure ciascuno di noi ha sperimentato qualche volta almeno nella vita di poter trovare una soluzione innovativa ad un problema. Analizzando la storia di tanti creativi possiamo osservare un elemento ricorrente, la novità nasce come risposta ad un problema o ad un fallimento vissuto. I migliori innovatori hanno creato qualcosa che risponde ad un bisogno. Una situazione complicata, la perdita di un lavoro, un oggetto che non funziona bene o non assolve al suo compito, sono tutti esempi di questioni che percepiamo ‘fallimentari’ o errori e problemi.
Potremmo provare ad utilizzare queste situazioni come preziosi avvenimenti. La nostra immaginazione si nutre di difetti e problemi e senza questi ultimi non si penserebbe l’innovazione. L’isolamento dal fallimento, l’evitamento delle dissonanze cognitive, la fuga dalle critiche, ci tolgono la possibilità di nutrire la nostra mente. Gli errori possono avere un potere creativo solo nella misura in cui riusciamo a scovare la novità che ci raccontano e proviamo a capire cosa impariamo da essi.
Attraverso lo studio e l’esperienza sul campo ho appreso alcuni esercizi utili per allenare e allenarmi in questa dinamica trasformativa.
Il primo esercizio che propongo è un cambio di paradigma, l’esercizio di “archimede”: guardare all’errore come elemento imprescindibile, da non negare, quasi da ricercare per poter imparare.
Il secondo esercizio richiede l’allenamento della nostra intelligenza emotiva. Durante e dopo l’evento fallimentare proviamo ad ascoltare le nostre emozioni: “che caratteristiche hanno e cosa dicono di noi?”
Il terzo esercizio consiste nel darci un tempo in cui “spegnere la concentrazione”, staccare la spina, fare cose piacevoli e riposare. Questo faciliterà la creazione di nuove associazioni, in questo spazio può manifestarsi l’insight, può arrivare l’intuizione. In ogni caso è un tempo importante di rigenerazione mentale.
Il quarto esercizio è il “tempo dello studio” sull’argomento, occorre approfondire e conoscere il più possibile il tema del nostro focus, scopriamo e confrontiamoci con i riferimenti culturali da cui possiamo attingere.
Ultimo, difficilissimo esercizio è il segreto per lo sviluppo dell’idea creativa: la disciplina. Si definisce un progetto sulla base dell’intuizione avuta e si percorre con azioni, scelte e tempi. La disciplina è una componente che crea metodo e costanza nel perseguire lo scopo. La sperimentazione della novità potrà andare avanti attraverso la strada delle prove e degli errori, per un miglioramento continuo.
Il fallimento ci ricorda l’esperienza della perdita, ma è anche l’inizio di una nuova avventura in cui poter mettere in campo la nostra capacità innovativa. La creatività è un’intelligenza che sta al gioco dell’errore!