Facebook, quando Internet rende tutti più vicini

Uno sguardo a questo social network, che conta nel mondo un miliardo di utenti attivi, e alle tante opportunità che può offrire, nonostante i limiti
Bradley Cooper si fotografa durante la cerimonia degli Oscar 2014

Tanto è stato detto di Facebook, il social network che nel mondo conta 1 miliardo di utenti attivi. È stato considerato un modo per incontrare vecchi amici, uno strumento per pubblicizzarsi o semplicemente una chat per contattare chi vogliamo.

La verità è che Facebook, per molti, ha cambiato lo stesso senso di navigare in Internet. Una volta si usavano strumenti diversi per leggere l’email, per chattare con gli amici, per leggere quotidiani online: ora su Facebook tutto questo può essere fatto nello stesso momento. Facebook, infatti, è una piattaforma composta da tanti utenti o pagine (aziende, enti, organizzazioni), in cui ognuno può scrivere o pubblicare qualcosa (messaggi, link, foto, video), può decidere a chi farla vedere, e può ricevere commenti. Inoltre, in Facebook è presente un servizio di messaggistica che unifica email e chat. Tutto in uno.

Facebook e gli altri social network, mai come oggi, sono diventati gli strumenti che mettono in contatto tutti nello stesso tempo. Chi ha assistito alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi Invernali di Sochi 2014 ha sicuramente notato come una grandissima parte degli atleti, sfilando, riprendeva tutto con i propri smartphone, così da poterlo subito condividere in Rete.

Famosissima anche la foto che Bradley Cooper, durante la cerimonia degli Oscar 2014, ha postato per mostrarla a tutti, così da farci sembrare nei gesti vicini coloro che, nella loro vita, vediamo solo recitare. E questo vale non solo per gli attori: Facebook e i social network diminuiscono le distanze fra tutti. Ad esempio, fanno subito il giro del mondo i gesti di papa Francesco, come le sue telefonate a semplici cittadini, o i saluti personali ai fedeli in piazza San Pietro.

Anche a livello socio-politico, trovano spazio, consensi e visibilità iniziative popolari come Slotmob o il referendum per la legge elettorale. Tutti ricorderemo come proprio su Facebook è nata la petizione lanciata da Viola Tesi, in cui si chiedeva a Beppe Grillo di trovare un accordo con il Partito democratico. Facebook aiuta a farci sentire parte di un qualcosa, qualsiasi cosa essa sia.

Non di minor importanza sono tutti i frammenti di fraternità che vengono diffusi da coloro che decidono di usare Facebook come strumento per rendere il mondo più unito, come “Le 15 foto che ti faranno credere di nuovo nell’umanità”, che hanno emozionato milioni di persone nel mondo.

Come Google è diventato fondamentale per chi ricerca qualcosa in Rete e come Steve Jobs ha rivoluzionato il significato di telefono cellulare, così Facebook è riuscito a rendere perfettamente l’idea del perché Internet significhi rete.

Sicuramente l’universo di Facebook non è poi così intuitivo: chiunque è iscritto avrà impiegato tanto tempo per impostare correttamente tutte le possibilità di privacy. Nonostante sia possibile decidere praticamente qualunque cosa, è difficile destreggiarsi fra le impostazioni. Proprio a questo scopo sono nate diverse pagine di supporto che aiutano l’utente medio; pagine gestite da persone qualunque, che decidono di donare il proprio tempo per rendere la navigazione degli altri più semplice.

Tantissime sono le realtà con cui si viene a contatto su Facebook e non sono tutte positive. Ad esempio, purtroppo, sono tanti i casi in cui i profili su Facebook non rispecchiano la vera personalità di un individuo, ma ne esaltano solo alcune caratteristiche (come l’egocentrismo) o ne riducono altre (come la timidezza). Ma deve essere ben chiaro a tutti che Facebook, in tutte le sue funzionalità, non potrà mai sostituire il contatto diretto fra le persone, che è l’unico che ci può realmente dire qualcosa di “vero” su chi ci sta di fronte.

Sta perciò ad ognuno la responsabilità di usare Facebook, così come qualsiasi altro mezzo che la tecnologia ci offre, come uno strumento e non come un padrone, e di saperne guardare ciò che di positivo può dare al mondo.

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