F1: un inizio di stagione da dimenticare per le Rosse

Un weekend pazzo tra qualifiche improbabili e una gara bagnata che miete vittime già dal giro di formazione. Una gara da riavvolgere per molti ma, soprattutto, per il Cavallino Rampante che deve ricordarsi che con delle pretese alte, gli errori non sono ammessi. Ma partiamo dall’inizio.
Ferrari: dallo skip al riavvolgimento del nastro
Il 2025 sembrava essere l’anno della svolta per le Rosse, l’anno scorso avremmo tutti voluto skippare fino a questa stagione, la magica stagione di Charles Leclerc e il 7 volte campione del mondo sir Lewis Hamilton, come se avessimo già titolo costruttori e piloti in tasca. Ma Melbourne ci ha bruscamente riportato alla realtà. Certo, siamo dei romantici, siamo more emotional degli inglesi, come aveva detto Lewis tempo fa, ma comunque non ci aspettavamo miracoli dalla coppia – sulla carta – più forte della griglia di partenza. Nessuna doppietta, nessuna vittoria, ma almeno un podio o almeno andarci vicino, almeno l’essere competitivi, questo sì. E invece, dopo aver visto le due Rosse molto competitive e neanche troppo lontane dalle McLaren – che sembrano avere già pronto lo spumante per festeggiare almeno uno dei due titoli –, nelle prove, con addirittura il miglior tempo del monegasco nelle seconde libere, ecco una nuova SF-25 che non ci aspettavamo nelle qualifiche. Partono bene le rosse nella Q1 con Charles quarto, dietro Norris, Verstappen e Russel e Lewis sesto, dietro alla McLaren di Piastri ma con un gap comunque ragionevole. Sulla stessa linea d’onda si continua anche nella Q2 con le due McLaren davanti seguite da Verstappen, Russel e poi le due rosse #16 e #44. Bene anche il primo tentativo per la #16 di Leclerc che si piazza terzo, poi ecco il disastro nel secondo tentativo con, alla fine, la quarta griglia per i due piloti della Rossa dietro anche, clamorosamente, alla Racing Bulls di Tsunoda e alla Williams di Albon.
…eppure, poteva anche andare peggio
E così inizia la gara, due posizioni deludenti, ma tanta carica perché, ormai lo sappiamo, “la gara è la domenica” e tutto può ancora succedere. E infatti, succede davvero di tutto in una pista che sembra repellere i piloti e con una bandiera rossa, quella dello sfortunato Isaac Hadjar, già al giro di formazione. Ma i nostri piloti mantengono comunque la concentrazione e le loro partenze sono meravigliose con un Charles Leclerc che si riprende subito due posizioni al via e un fantastico Hamilton che ci prova ma rimane comunque imbottigliato dietro, alle prese con un volante che è ancora tutto da capire.
La gara procede, poi, in maniera anche abbastanza noiosa, principalmente dietro la Safety Car causata dagli impatti di, in ordine: Jack Doohan, Carlos Sainz – costretto, anche lui, a vivere un esordio da incubo con la Williams –, Fernando Alonso – la cui uscita dimostra a che punto la pista fosse impraticabile –, Gabriel Bortoleto e il nuovo compagno di Verstappen, Liam Lawson.
Tutto “regolare” con Charles che segue Russel per il quarto podio e Lewis poco dietro, ma ecco, poi, l’annuncio dell’imminente di pioggia e l’uscita di pista di Oscar Piastri che, a pochissimi giri dal termine, rimescolano le carte in tavola e suggeriscono che adesso sarà la strategia a vincere. Strategia che sembra svantaggiare le McLaren che sono le prime a mettere le intermedie e avvantaggiare chi, come la RedBull di Verstappen e le due Ferrari avevano avuto il coraggio di rimanere fuori e adesso si ritrovavano in testa alla gara. Ma ecco la vera pioggia arrivare e, di conseguenza, ecco entrare anche i più temerari, fatta eccezione per le due Ferrari che si ritrovano leader della gara, ma scivolando e non più correndo sulla pista che gli sta facendo perdere dieci secondi a giro.
Ed ecco il rientro ai box per le due Ferrari che rientrano, così, dietro a tutti, in fondo alla zona punti e con una gara totalmente da ricostruire a soli 7 giri dalla fine. E Charles, il predestinato, nonostante una perdita di acqua nel suo sedile, ci riesce, per quanto possibile, a limitare i danni, superando prima il compagno di squadro e poi Gasly, chiudendo, quindi, ottavo. Hamilton ci prova pure, fa alcuni sorpassi, ma all’ultimo giro deve soccombere alla furia di Piastri che fino a qualche giro prima lottava per la vittoria e si è ritrovato improvvisamente a lottare per due punti che, alle ultime curve, ha strappato al 7 volte campione del Mondo, solo decimo al debutto con la Rossa che aveva sempre sognato. Eppure, poteva anche andare peggio perché vedere ben 6 piloti, di cui due con molta esperienza e a loro agio con queste condizioni – di cui uno con due titoli in tasca – uscire di pista come dei rookies ci dimostra fino a che punto i nostri due piloti abbiano fatto bene. Quindi, sicuramente non è stato l’esordio che ci aspettavamo ma, davvero, poteva anche andare peggio e siamo certi che da questo mezzo incubo il cavallino rampante rinascerà più forte già dal prossimo fine settimana.
Buongiorno Italia
Un buongiorno brusco, quindi, per gli italiani che si sono svegliati alle 5 per assistere ad una gara deludente e per tutti quelli che, al loro risveglio, si sono ritrovati con i deludenti risultati postati ovunque. Ma, in mezzo a tutto questo caos, vogliamo trovare il buono. Il primo buono, buonissimo, lo ritroviamo prima dell’inizio della gara con papà Hamilton che corre a consolare il povero Isaac dopo l’incidente nel giro di formazione. E poi, il buono, quello per l’Italia, lo ritroviamo anche sopra e sotto al podio al termine della gara. Sul podio, ecco di nuovo il team principal Andrea Stella, orgoglio italiano, che festeggia la vittoria della McLaren di Norris e, appena sotto al podio, un meraviglioso Andrea Kimi Antonelli, il pilota bolognese, appena diciottenne che, al suo debutto, è l’unico rookie a finire la gara e può guardare da molto vicino il podio formato da Norris, Verstappen e il compagno di squadra George Russell. Un esordio da sogno per lui che, partito sedicesimo, scala fino alla quarta posizione, da perfetto successore di un sette volte campione del mondo.
E quindi, nonostante tutto, buongiorno Italia, alla prossima, in Cina.