Evoluzione Internet

Sono solo dieci anni, ma sembrano un’eternità. La velocità dell’evoluzione di Internet, dal 1999 ad oggi, ha avuto una crescita esponenziale repentina. Nel libro Chiesa e Internet di Vincenzo Grienti, noto giornalista, ripercorre la sfida della nuova culturale digitale in equilibrio tra le ultime novità tecnologiche e le parole sempre attuali del Vangelo documentando efficacemente le opportunità e i rischi del ciberspazio.
La copertina del libro Chiesa e Internet

Chiesa e comunicazione

 

Perché è importante leggere Chiesa e Internet?

In un contesto storico, sociale e culturale caratterizzato dalla presenza di nuovi strumenti di comunicazione sociale come Internet, approfondire il rapporto tra il mondo della comunità ecclesiale e quello delle nuove tecnologie è un modo per contribuire e sollecitare alla riflessione, alla condivisione e al confronto. La Rete sta vivendo una nuova fase, quella del Web 2.0, sigla che sta ad indicare anche l’avvento dei social network, cioè delle “reti sociali” come Facebook, My Space, Twitter e altre applicazioni. Dai primi anni Novanta, cioè dalla diffusione popolare di Internet, ai nostri giorni è cambiato il nostro modo di comunicare, di informarsi, di trasmettere il messaggio evangelico.

 

C’è un passaggio molto significativo nel Messaggio di Benedetto XVI per la 43° Giornata mondiale delle comunicazioni sociali riguardo alle “nuove tecnologie” che «hanno anche aperto la strada al dialogo tra persone di differenti paesi, culture e religioni». La nuova arena digitale, il cosiddetto cyberspace, scrive il Papa «permette di incontrarsi e di conoscere i valori e le tradizioni degli altri. Simili incontri, tuttavia, per essere fecondi, richiedono forme oneste e corrette di espressione insieme ad un ascolto attento e rispettoso. Il dialogo deve essere radicato in una ricerca sincera e reciproca della verità, per realizzare la promozione dello sviluppo nella comprensione e nella tolleranza. La vita non è un semplice succedersi di fatti e di esperienze: è piuttosto ricerca del vero, del bene e del bello». Con il libro Chiesa e Internet ho cercato di fornire degli spunti di riflessione tenendo ben presente questo insegnamento.

 

Come l’avvento di Internet cambia l’approccio comunicativo della Chiesa?

L’idea che mi sono fatto è che davanti ai new media la Chiesa è aperta e fiduciosa agli strumenti della comunicazione sociale. Basta leggere il decreto conciliare Inter Mirifica per comprendere questa grande apertura. In quanto, appunto, “strumenti” posti al servizio dell’uomo, i nuovi mezzi di comunicazione sociale sono utili a veicolare il messaggio evangelico, la Parola di Dio, il Vangelo di Gesù. Questi strumenti sono il “primo areopago del tempo moderno” e, in ordine alla missione stessa della Chiesa, funzionali in quanto come scriveva Giovanni Paolo II nell’enciclica Redemptoris missio del 1990 nel n. 37 «non basta usarli per diffondere il messaggio cristiano, ma occorre integrare il messaggio stesso in questa nuova cultura creata dalla comunicazione moderna». Gli stessi Orientamenti pastorali dei vescovi italiani per l’anno 2000-2010 dal titolo Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia assumono la prospettiva del comunicare al centro dell’azione pastorale della Chiesa, segno che la comunicazione è fattore troppo importante per non tenerne conto. La Chiesa in questi anni ha preso sempre più conoscenza che non può evangelizzare senza lasciarsi interpellare dai processi di comunicazione.

 

Nel suo libro esamina gli ultima dieci anni del rapporto tra Chiesa e Internet: quali sono le sfide e le opportunità più significative?

Gli anni passati in rassegna nel libro Chiesa e Internet potrebbero sembrare un arco di tempo breve, ma chi conosce il mondo degli strumenti di comunicazione digitale sa benissimo che è uno spazio temporale abbastanza lungo per dare la possibilità ai new media di cambiare completamente fisionomia. Per questo motivo il periodo si presta bene anche a fare un punto sostanziale di come, pari passo con l’evoluzione della tecnologia, in questo decennio si siano definiti i termini del rapporto tra la Chiesa e Internet. Personalmente, da giornalista che assiste anche al cambiamento della professione, penso che la sfida sia innanzitutto educativa. Siamo davanti a un nuovo modo di comunicare, fare informazione, di leggere giornali e libri. Si pensi ad esempio all’e-book, all’iPad e ad altri strumenti che in futuro modificheranno il nostro approccio con la comunicazione e con l’informazione. Al riguardo educarsi ed educare all’uso dei media, affinare la capacità critica nei confronti dei nuovi mezzi di comunicazione sociale penso sia importante. Si legge nel Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missione della Chiesa al n. 73, dal titolo “I media e l’urgenza educativa” che «chi fruisce dei prodotti mediali può sancirne il successo o il fallimento. Su di essi, con l’obiettivo di affinarne le capacità critiche e le aspettative culturali, occorre intervenire per migliorare la qualità dei media e la loro corretta fruizione». È una strada da percorrere. Le opportunità sono tante, ma occorre non dimenticare che gli strumenti sono appunto strumenti in mano alla persona umana che può utilizzarli per il bene oppure no.

 

Quali le caratteristiche del linguaggio da usare in rete?

Il linguaggio del web è molto diverso rispetto a quello scritto dei giornali oppure “speakerato” delle radio e della Televisione. La sinteticità, l’immediatezza e la semplicità sono solo alcuni degli elementi che rendono usabile e accessibile un sito internet. Se poi si resta nell’alveo dell’informazione on line, da giornalista, penso che mai come in quest’ultimo periodo si stia sperimentando un’esperienza di cooperazione convergente degli strumenti mediatici a disposizione. La sinergia tra il giornale, la radio, la televisione, le agenzie di stampa su una piattaforma web è la strada che stanno seguendo diversi mezzi di informazione. Con il maggior utilizzo della banda larga, dunque anche di Internet nelle nostre case, sarà possibile riuscire a dare una informazione personalizzata a seconda dei diversi gusti dell’utente. 

 

 

 

 

 

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