Eventi nelle Accademie romane

Grande successo per l’Oedipus Rex al Santa Cecilia, diretto da Sakari Oramo, e per La Voix humaine alla Filarmonica romana, con la voce di Cristina Zavalloni. E poi appuntamenti romani da non perdere
Cristina Zavalloni

Stravinskij a Santa Cecilia

 

 

Non capita spesso di ascoltare l’opera-oratorio in due atti da Sofocle, su testo di Jean Cocteau, Oedipus Rex per narratore, soli e orchestra. Lavoro complesso che unisce tradizione gregoriana e lingua latina – traduzione di Jean Daniélou – a un linguaggio che si direbbe neoclassico, tanto gli sperimentalismi precedenti di Stravinskij paiono non certo dimenticati, ma come costretti entro una intelaiatura stringata che non ammette colpi di testa musicali.

I sette personaggi, alternati al coro, raccontano, “agiscono” più per sequenze strofico-narrative che scivolano addirittura nel vecchio stile del recitativo e aria, in un ritmo sempre incalzante, anche nelle ripetizioni ossessive del coro. Sembrerebbe che questo lavoro sia algido e freddo, invece la passione brucia, come in un Canova novecentesco, sotto i marmi dei tonfi orchestrali e delle vocalità asprigne.

Sakari Oramo dirige con assolutezza e rigore l’orchestra ceciliana e il cast, dove accanto alla profonda voce del narratore Massimo De Francovich abbiamo l’Edipo del bravo Mati Turi, la Giocasta ricca di armonici di Sonia Ganassi, il Creonte di Alfred Muff e il Tiresia, basso acuto e nobile di Marco Spotti. Successo garantito.

 

 

 

I Francesi alla Filarmonica

 

 

Erik Satie compie 150 anni, quindi sembra giusto celebrarlo con la sua ironia tutta francese de La Diva de l’Empire, Je te veux, poesie maliziose che la voce di Cristina Zavalloni accarezza sorridente e furbetta mentre mormora languoroso il pianoforte suonato da Andrea Rebaudengo. Lo spirito di Satie è sottile, dis-incantato ma non troppo e le sue celie fanno molto piacere.

Piace anche Francis Poulenc, scomparso 53 anni fa, con le tre canzoni Le Dromadaire, La Carpe, Hotel e in particolare con i brani per piani solo, Huit Noctures, così umbratili, vezzosi si direbbe (Rabaudengo ha il tocco raffinato e sensibile giusto).

La tragedia lirica in un atto La Voix humaine scritta da Jean Cocteau, nella versione per voce e pianoforte, è il lavoro più popolare di Poulenc. Quaranta minuti di solipsismo di una donna al telefono con l’ex amante, interrotta di continuo: ironia ma anche dolore graffiante, solitudine amara così contemporanea. La Zavalloni estremizza il pathos e ha la voce giusta di una donna degli anni Cinquanta del ’900, disperatamente vibrante. Se ne esce commossi e turbati.

 

 

Appuntamenti romani

 

 

 – Daniele Gatti, dopo otto anni, ritorna a Santa Cecilia, di cui è stato ancor giovane direttore, per l’integrale delle sinfonie di Schumann in questo e nel prossimo week-end. Da non perdere. Dal 12 al 22/3.

 

 

–  Alla Filarmonica romana questa sera, 10 marzo, al Teatro Argentina lo Stabat Mater di Pergolesi con il Concerto Italiano diretto dallo specialista barocco Rinaldo Alessandrini.

 

 

–  Presentata la stagione estiva a Caracalla da parte del Teatro dell’opera romana, dal 22 giugno al 10 agosto. In cartellone Nabucco (allestimento di Federico Grazzini, direttore John Fiore), Barbiere e Madama Butterfly, quest’ultime dirette da Yves Abel. Apertura con la Serata Nureyev, ospite la star Friedemann Vogel, poi il gala a fine luglio con Roberto Bolle, il pianista-star Lang Lang (3 luglio), il veterano del rock Neil Young (15 luglio) e altre possibili sorprese.

 

 

– Intanto, in preparazione, il Benvenuto Cellini di Berlioz che debutterà il 22 marzo.

 

 

– Sabato 12 alla Istituzione universitaria dei concerti debutto del pianista cinese Yundi Li, non una star mediatica come Lang Lang, ma un fine interprete.

 

 

–  Nella basilica di San Paolo le mura stasera, 10 marzo, alle 21 il Requiem di Mozart con l’Orchestra di Pesaro e il coro diretto da Claudio Colapinto. Ingresso libero.

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