Europa, bollino verde per il Green Deal
L’Unione europea si è impegnata a ridurre gradualmente le emissioni di gas a effetto serra e il 17 giugno scorso gli eurodeputati hanno fatto un ulteriore passo in avanti in tal senso votando in favore di nuove regole per favorire la transizione verso nuovi investimenti sostenibili.
Un pacchetto di norme utili per il rilancio della crescita sostenuto da risorse europee comuni che ha come obiettivo la transizione ecologica. Sono regole che definiscono quali attività economiche o finanziarie sono considerate “verdi” e quali no.
Il testo fissa sei obiettivi ambientali: le attività economiche dovranno perseguire almeno uno di questi per avere il cosiddetto “bollino verde”. Gli obiettivi comprendono l’adattamento ai cambiamenti climatici (ridurre gli effetti negativi del clima), l’uso sostenibile delle acque e delle risorse marine, la mitigazione dei cambiamenti climatici (ridurre o evitare le emissioni di gas serra), la prevenzione e il controllo dell’inquinamento, la tutela e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, la transizione verso un’economia circolare (riutilizzo e riciclo delle risorse).
I criteri, noti anche come ‘tassonomia’ e pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 22 giugno, servono a incentivare gli investimenti sostenibili, creando un quadro di riferimento per quelli che saranno sostenuti dal Green Deal, iniziativa fondamentale dell’Ue per il clima che fissa al 2050 il limite entro il quale l’Europa deve diventare climaticamente neutra.
La Commissione europea stima che l’Europa avrà bisogno di circa 260 miliardi di investimenti in più all’anno nei prossimi dieci anni. E per raggiungere quest’obiettivo, saranno necessari anche finanziamenti da parte di investitori privati. Quindi le grandi imprese economiche e gli operatori finanziari dovranno comunicare in che modo le loro attività contribuiranno a tali obiettivi. Per questo motivo occorrono criteri chiari per definire che cosa è sostenibile ed ecologico.
Sarà creato un sistema di classificazione Ue che dovrebbe incoraggiare imprese e investitori privati a finanziare la transizione verso la cosiddetta neutralità climatica.
L’obiettivo del provvedimento è evitare il ‘greenwashing’, cioè diffondere progetti o prodotti finanziari come ad alto standard ambientale quando non lo sono.
Con questa nuova tassonomia gli operatori del mercato finanziario che vendono prodotti nel vecchio Continente dovranno quindi dichiarare in che modo le loro attività contribuiscono ai sei obiettivi ambientali. Per la prima volta sala l’Unione Europea a scrivere le regole finanziarie valide per il resto del mondo. E saranno regole green.