Euro 2020, l’Italia vince 3-0 sulla Svizzera, ottavi in cassaforte!
Nulla è stato ancora conquistato: il cammino verso la gloria europea resta lungo e ricco di insidie. Questa Italia, però, ha già l’enorme merito di aver riacceso l’entusiasmo di milioni di tifosi, attraverso un gioco di una bellezza davvero inusuale per i colori azzurri. Gli splendidi ragazzi di Mancini, dopo aver asfaltato per 3-0 la Turchia all’esordio, replicano il punteggio anche contro la Svizzera, timbrando così il passaggio agli ottavi di finale con una giornata d’anticipo. La sfida col Galles, secondo nel Gruppo A dopo il successo con i turchi, sarà decisiva per stabilire il primato del girone.
Prima di entrare nelle pieghe della partita, è giusto snocciolare qualche numero che fa ben comprendere l’enormità del lavoro svolto negli ultimi tre anni dall’ex allenatore di Inter e Manchester City. Il successo di ieri è il decimo consecutivo senza subire reti, per una striscia di gare senza sconfitta che si allunga adesso a 29, -1 dal record del mitico Vittorio Pozzo. Nelle ultime dieci vittoriose partite l’Italia ha poi realizzato la bellezza di 31 gol: la squadra azzurra, dunque, è diventata una macchina da reti e spettacolo che al momento sembra inarrestabile. L’ennesima vittima di questa marcia trionfale è stata ieri sera una Svizzera che, a differenza della Turchia, ha cercato di approcciare l’incontro con maggior aggressività.
Dopo i primi minuti all’arrembaggio, però, Jorginho e compagni hanno progressivamente preso le misure agli avversari, conquistando il campo metro dopo metro. Il primo squillo arriva attorno al 10’, quando una volata del solito Spinazzola si conclude con un cross che Immobile spedisce alto di testa. È il segnale che scatena le ondate offensive azzurre: al minuto 19 è addirittura Chiellini a far esplodere l’Olimpico su calcio d’angolo di Insigne, sovrastando Akanji in area e poi spedendo la palla di sinistro alle spalle di Sommer. Gioia incontenibile, purtroppo fermata dal Var che ravvede un fallo di mano dello juventino in area. La festa, però, è rinviata soltanto di cinque minuti. Locatelli si inventa a metà campo un’apertura mancina magistrale per Berardi che si invola da destra, superando Rodriguez con una accelerazione delle sue e servendo proprio a Locatelli un assist al bacio che è soltanto da spingere in porta.
Delirio all’Olimpico e giuste celebrazioni per un giocatore che non ha ancora finito di stupire. Il primo tempo si chiude con un contropiede di Spinazzola sulla sinistra, concluso con un esterno a lato. Le cose migliori, poi, arrivano nella ripresa. È appena scoccato il 51’ quando Di Lorenzo si spinge al limite dell’area e duetta con Barella: il centrocampista dell’Inter è spalle alla porta, si gira e serve Locatelli che dai 20 metri lascia partire una rasoiata mancina su cui Sommer non può nulla. Uno splendido colpo da biliardo che si infila nell’angolo alla sinistra del portiere svizzero, lasciandolo di sasso: un gol che richiama quello siglato da Marco Tardelli alla Germania Ovest nella finale del Mundial ’82. Ricordi mitici e paragoni che, in una serata magica come questa, non appaiono neanche troppo blasfemi.
Poco dopo c’è gloria anche per Donnarumma, bravo a chiudere due volte su Zuber. Mancini capisce che bisogna coprirsi e inserisce Toloi per Berardi, mettendosi a tre in difesa. Anche col nuovo schieramento le occasioni fioccano: il neo entrato Chiesa lancia per ben due volte Immobile, impreciso nelle conclusioni. In serate del genere, però, c’è un lieto fine per tutti. Mancano due minuti alla fine quando Toloi pressa alto e ruba palla sulla trequarti avversaria: la sfera giunge a Immobile che, da fuori area, lascia partire un destro potente e rabbioso solo sfiorato da Sommer.
È il 3-0 che chiude il sipario sull’ennesima gara impeccabile degli azzurri: vederli giocare è davvero un divertimento, grazie a un approccio coraggioso basato su un recupero palla altissimo e una condizione di gioco fluida, condita dalla grandissima lucidità degli interpreti, bravi a non buttare mai palla. L’attesa adesso è già a domenica 20, ore 18, contro gli ostici gallesi: occorre completare l’opera, per arrivare con ancor più forza e convinzione alle sfide da dentro o fuori.