Etiopia, spettacolare golpe fallito

La tensione non è ancora calata. Il fine settimana è stato particolarmente frenetico ad Addis Abeba e nella regione di Amhara dove sono morte quattro persone, tra cui il capo di stato maggiore delle forze armate e il presidente della regione, che si trova nel nord-ovest del Paese
ETV via AP

Le bandiere sono a mezz’asta dopo che il governo federale ha dichiarato un giorno di lutto per onorare i morti. Il capo della sicurezza nella regione di Amhara, il generale Asaminew Tsige, che è stato accusato per due attacchi che sabato hanno ucciso il capo di stato maggiore dell’esercito etiopico e alti funzionari regionali, è stato ucciso lunedì. Lo ha annunciato la televisione Ebc, vicino al governo. Secondo il canale televisivo, il generale Asaminew, «che era in fuga dal momento del colpo di Stato fallito questo fine settimana, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco nel distretto di Zenzelma di Bahir Dar», una città nel nord-ovest dell’Etiopia.

Tutto è accaduto sabato pomeriggio: il presidente della regione di Amhara, Ambachew Mekonnen e uno dei suoi consiglieri, che partecipavano a una riunione, sono stati uccisi da un commando armato a Bahir Dar, la capitale regionale. Il procuratore generale della regione, Migbaru Kebede, presente anche a questo incontro, è morto lunedì mattina per le ferite riportate. In un attacco separato, che, secondo le autorità, sembra fosse «coordinato», il capo di stato maggiore delle forze armate etiopiche, il generale Seare Mekonnen, è stato ucciso poche ore dopo dalla sua guardia del corpo nella sua casa ad Addis Abeba, mentre «guidava l’operazione» di risposta agli attacchi di Bahir Dar. Anche un generale in pensione che era con lui è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco. La guardia del corpo è stata arrestata, così come molti partecipanti all’attacco al governo di Amhara, sempre secondo le autorità.

Le autorità hanno rapidamente denunciato un tentativo di colpo di Stato nella regione di Amhara, uno dei nove dipartimenti dell’Etiopia. Billene Seyoum, portavoce del governo federale, afferma che i due eventi sono legati a quello che lei definisce «un fallito tentativo di colpo di Stato a livello di governo regionale di Amhara». Il generale di brigata Asaminew faceva parte di un gruppo di ufficiali militari di alto rango liberati dal carcere all’inizio dell’anno scorso quando il precedente governo decise di rilasciare i prigionieri politici sotto la pressione dell’opinione pubblica. Era stato detenuto per nove anni per aver presumibilmente pianificato un altro colpo di Stato. Secondo il primo ministro etiopico, «il tentativo di colpo di Stato a Amhara mirava a minare la pace conquistata duramente nella regione».

In effetti Amhara affronta grandi sfide alla sicurezza e alcuni gruppi chiedono maggiore autonomia dal governo centrale. Amhara è la seconda regione più popolata del Paese e ha dato all’Etiopia la sua lingua nazionale, l’amarico. Questi due attacchi sono un altro duro colpo all’agenda riformista e progressista del primo ministro Abiy Ahmed, che ha inopinatamente scatenato un nuovo risorgere delle tensioni etniche, che hanno fatto più di un milione di sfollati.

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