Essere fidanzati oggi
Qualche anno fa una suora che conobbi durante alcuni incontri per giovani e fidanzati, organizzati dalle parrocchie del mio vicariato, mi disse una frase fortissima che non ho più dimenticato: «l’amore è prima di tutto una scelta». Sembrerà una frase banale, detta e ridetta, ma io la trovai sconvolgente, forse proprio perché non me lo aveva ancora detto nessuno e soprattutto non rispecchiava la mia idea totalmente romantica dell’amore.
Rimasi spiazzata. Come era possibile che una suora, innamorata della vita e di Dio, potesse avere una concezione tanto razionale dell’amore? Ci pensai a lungo e più ci riflettevo sopra più non comprendevo cosa volesse dirmi suor Katia con quelle parole. Poi ho conosciuto Davide, ci siamo innamorati e ho capito.
Ci conoscemmo in università, al primo anno. Stessa compagnia di amici, stessi corsi da frequentare, stessi esami da preparare. Galeotto fu l’esame di letteratura italiana, diciamo. Era la fine dell’estate del primo anno di università e avevamo deciso di aiutarci tra compagni e preparare lo scritto dell’esame insieme. Il risultato di questa iniziativa? Passammo tutti brillantemente l’esame e oggi io e Davide stiamo insieme da quasi due anni.
Inizialmente, dobbiamo essere sinceri, non è stato tutto semplice. Entrambi avevamo avuto una storia in precedenza che ci aveva ferito molto e avevamo paura di soffrire ancora. Ci abbiamo pensato a lungo prima di iniziare a frequentarci seriamente, ne abbiamo parlato tanto e, paralizzati dalle nostre paure, in un primo momento avevamo deciso di rimanere solo amici, nonostante sapessimo bene cosa provassimo l’uno per l’altra. Poi io sono partita per l’Erasmus, siamo stati lontani qualche mese e appena ci siamo incontrati abbiamo capito: dovevamo buttarci.
Così abbiamo cominciato il nostro viaggio insieme, scegliendoci, anche se distanti. Io in Germania per cinque mesi, poi lui in Polonia per altri sei. È stata davvero dura e devo dire che il lockdown che abbiamo vissuto nei mesi primaverili un po’ mi ha riportato a quel periodo. Non poter stare insieme, ridere, abbracciarci e darci forza dal vivo è stato difficile per entrambi. Contavamo i giorni, come quando eravamo alla fine dei nostri periodi di Erasmus.
Ma, come nel momento in cui ci siamo detti sì la prima volta e tutto è cambiato, anche in quei giorni difficili e lunghi, grazie all’amore di Davide, ho capito le parole di Suor Katia: l’amore è davvero una scelta di cuore. E quando guardo Davide negli occhi non potrei essere più felice di aver deciso con lui di lasciare andare le paure e abbracciare l’amore.
Da quando ci siamo conosciuti ho sempre sentito che eravamo anime simili. Simili ma non uguali. Questo è quello che sento come ricchezza enorme e inestimabile tra noi: la nostra apparente diversità che poggia sugli stessi valori e sulla stessa sensibilità.
Mi spiego meglio. Capita che a volte io e Davide proprio non ci capiamo. Abbiamo due modi di approcciarci ad alcuni eventi della vita che proprio combaciano, sembra che parliamo due lingue diverse. Oppure, io parlo, parlo tantissimo e gli dico tutto quello che penso; invece lui agisce, è molto concreto e pragmatico e preferisce dimostrarmi ciò che sente con un gesto dolce o di protezione piuttosto che dirmi frasi romantiche.
Ciò nonostante, io lo amo perché il nostro legame è più profondo di questi nostri modi diversi di agire. Davide mi capisce, coglie tutto di me anche senza che io parli. Mi conosce e mi appoggia. Sa dove voglio arrivare e guarda nella mia stessa direzione, con rispetto e stima. E io faccio esattamente lo stesso con lui.
Abbiamo scelto di esserci. Non in maniera razionale, ma emotiva, naturale e spontanea. Da quando abbiamo capito che avremmo voluto viaggiare insieme. Ecco perché, da quando ho capito di amare Davide, il verbo scegliere mi fa molta meno paura.