“La Rete è piena di video, molti sono fatti da persone inesperte, ma ve ne sono altri pericolosi, che istigano al male, spesso girati da youtuber. Ma fin dove si può arrivare? Cosa si può fare? Dobbiamo preoccuparci?”. Un papà preoccupato
Youtuber, chi sono e cosa fanno?
Chi non ha mai visto un filmato su YouTube? Chi non ha mai guardato un video sulla Rete? Siamo ormai tutti digitali. Naturalmente le persone più anziane lo sono meno, mentre i nativi digitali oggi lo saranno tutti.
La Rete ha cambiato il mondo. Il modo di vivere, di amare, di gioire, e anche di… soffrire. Tutto ciò ci ha dato una nuova casa, una nuova identità: l’identità mondo.
Oramai non ci sono più solo gli abitanti di un paese o di una città, ma della Rete. Ed è una Rete che si alimenta di video, immagini, ad una velocità supersonica, tanto che si è calcolato che più di un miliardo di persone si collegano tutti i giorni mentre oltre 100 filmati vengono caricati ogni minuto sulla Rete.
Ma chi sono gli youtuber? Il dizionario Treccani cita cosi: Persone, di solito giovani, iscritte alla comunità del sito di condivisione YouTube, che caricano video originali in cui si esibiscono in una sorta di spettacolo personale, consistente nel commento più o meno scherzoso delle fasi del videogioco in cui si è impegnati, nelle imitazioni di celebri cantanti pop e simili, ottenendo talvolta popolarità e successo commerciale.
In definitiva si tratta di giovani che commentano in rete videogiochi, cioè giocano e nel frattempo lanciano battute, urla, parolacce, in una sorta di esegesi sovreccitata. Ma non è solo questo.
Perché sulla scia dei video in Rete è nato un vero e proprio business commerciale, ove la pubblicità cerca di espandersi a macchia d’olio… pardon, di video.
Ed è proprio questo mondo che ha generato nuove figure professionali lavorative e fra queste lo “youtuber”.
Lo scopo dello youtuber è preparare video in grado di catturare più persone possibili, per avere introiti dalla pubblicità (che viene allegata al video). E i guadagni sembrano facili…
Tutto è legato al numero di visualizzazioni del filmato (e soprattutto della pubblicità allegata). Di fronte a questo “spettacolo virtuale”, una schiera di giovani e adolescenti si sono buttati a capofitto per essere protagonisti nella Rete.
C’è chi lo fa come professione (parliamo dello youtuber in senso stretto), ma c’è anche chi lo fa per essere visto, per avere followers, consensi, visualizzazioni.
Al fondo c’è il desiderio di essere al centro dell’interesse…
Il fatto è che, pur di inseguire attenzione e visualizzazioni, nella Rete si trova di tutto…., fino all’estremo. Dai video più semplici, scherzosi ed ingenui, a quelli erotici, fino a quelli più perversi e trash.
Per non parlare poi di quelli pericolosissimi girati in circostanze estreme, come quelli a tutta velocità su un’auto, con amici goliardici incuranti del pericolo per loro stessi e per gli altri.
Purtroppo le cronache di questi mesi mostrano la scelleratezza di questi giovani e adolescenti che hanno causato incidenti mortali. Il fenomeno è ormai vasto, anzi… mondiale, e sembra difficile da governare.
Al fondo del fenomeno vi sono tre grandi pensieri:
- Quello del guadagno facile: perché se le visualizzazioni sono moltissime, le aziende stipulano contratti con gli youtuber che possono fruttare molto, anche se tutto questo non è facile perché occorrono competenza e professionalità nel girare i video.
- Quello del guadagno immorale: riguarda soprattutto i video pseudo pornografici, ove la donna viene presentata sempre più come “oggetto” del desiderio.
- Quello della ricerca del sé: riguarda soprattutto la grande schiera di adolescenti e giovani che postano video girati artigianalmente con l’intento di ricevere attenzione e visualizzazioni.
Arrivati a questo punto, chiediamoci: cosa si può fare per cercare di regolamentare un fenomeno che rischia di sfuggire dalle mani creando guai sempre più grandi?
Tre sono gli interventi che si possono mettere in campo per cercare di dare una risposta concreta e soprattutto di largo respiro:
- Alfabetizzazione digitale: la Rete ha invaso il mondo e occorre conoscerla , governarla , saperla utilizzare il tempo giusto per evitare di diventarne dipendenti e schiavi. Ed è per questo che andrebbe spiegata nelle potenzialità e nei rischi sin dalle scuole elementari , in maniera tale che la si possa conoscere meglio per poterla gestire.
- Alfabetizzazione emotiva: è importante conoscere le proprie emozioni e quelle degli altri per comprendere le conseguenze delle proprie azioni e per capire che la costruzione della propria identità non è legata all’emozione del momento, ma ad un percorso valoriale più profondo.
- Alfabetizzazione etica e morale: è ormai indispensabile una educazione etica e morale mediante non solo la conoscenza dei valori che stanno a fondamento di ogni persona, ma anche delle semplici regole relazionali che permettono a tutti la convivenza positiva e benevola.
Il fenomeno che abbiamo descritto rappresenterà per il futuro un vero e proprio problema oppure, se sappiamo gestirlo, una opportunità. Come? Mediante la diffusione del bene, del positivo, insomma di tutto quanto sviluppa il meglio di noi.
Anche se all’inizio i follewers saranno pochi, col tempo risulterà vincente, perché ciascuno di noi proviene dell’Amore ed è destinato all’amore.
Ecco cosa dobbiamo fare!