Esistono dei consigli pratici per prepararsi ad un colloqio di lavoro per chi è in cerca di occupazione?
Marketing di se stessi
Quando parliamo di marketing pensiamo subito ad un processo economico, e senza dubbio lo è, ma se traslato su noi stessi si trasforma in “marketing di sé stessi”. In pratica si tratta dello studio e della scelta dei nostri comportamenti da adottare quando dobbiamo rapportarci con gli altri con lo scopo di realizzare obiettivi ed aspirazioni professionali e personali.
Possiamo chiamarlo anche “personal branding” o “self branding”, per collegarci a tutte quelle strategie che vengono adottate per promuovere noi stessi ed il nostro profilo professionale fino a crearne un vero e proprio marchio personale. Ma cosa occorre per fare marketing di sé stessi?
La prima capacità da cui non si può prescindere è la comunicazione. Saper comunicare è essenziale per promuovere noi stessi. Rockfeller, il fondatore della Standard Oil, affermò: «Pago la capacità di trattare con la gente più di qualunque altra capacità al mondo». La comunicazione coinvolge tutta la nostra vita: a casa, al lavoro, con gli amici, nel tempo libero… Non si può non comunicare ma occorre farlo con criterio ed attuare strategie di comunicazione più adatte ai diversi ambienti e ai diversi interlocutori, altrimenti si rischia che il nostro messaggio arrivi in modo distorto.
Nel mondo del lavoro, sempre più complesso e competitivo, quando ci si propone per una figura professionale, l’approccio non deve mai essere quello di chi cerca disperatamente un’occupazione ma di chi si propone per mettere a disposizione dell’azienda le proprie competenze. Quindi fare marketing di sé stessi significa proporsi attivamente per raggiungere le nostre attese ed i nostri obiettivi ma non possiamo farlo se prima non avviamo un importante processo: l’autovalutazione. Un metodo estremamente efficace è il Bilancio delle nostre competenze che ci permette di andare ad estrapolare da noi stessi tutte le nostre conoscenze, capacità e abilità che abbiamo acquisito sia in contesti formali (come la scuola, il lavoro..), sia in contesti non formali e nella vita di tutti i giorni. Attraverso l’analisi di ciò che si possiede, ci si rende consapevoli non solo di ciò che si ha ma anche di ciò che occorre acquisire per colmare un gap (vuoto) formativo.
Dopo il BdC si può decidere di fare un Piano di Marketing di sé stessi. L’approccio è quello di proporsi come farebbe ogni venditore che studia una strategia al fine di vendere il proprio prodotto. Associare noi stessi ad un prodotto è poco felice ma nel mondo del lavoro funziona proprio così. Bisogna individuare le aziende che richiedono il proprio profilo ed interpretarne gli atteggiamenti ed i comportamenti per adottare il metodo più efficace. Per comprendere meglio questo concetto ci vengono in aiutole quattro variabili tradizionali del marketing: il prodotto, il prezzo, la distribuzione e la promozione. Riflettiamo ora su come gestire queste quattro variabili e quale significato acquistano quando trasliamo il concetto di marketing su noi stessi.
Partiamo dal prodotto. Il prodotto in economia è un bene o un servizio. Su di noi rappresenta le nostre conoscenze e le nostre competenze che offriamo al mercato del lavoro per soddisfare i bisogni dei nostri clienti (le aziende che cercano). Il packaging, ovvero la confezione di un prodotto, su noi stessi rappresenta la nostra comunicazione verbale, non verbale e paraverbale (il tono, il volume, il ritmo, il timbro della nostra voce). Attenzione però: potreste essere anche dei bravissimi comunicatori e descrivere voi stessi in maniera ottimale ma sul campo, il pacco verrà aperto e a quel punto dovrete dimostrare le vostre competenze descritte così bene perchè la competenza è la chiave per entrare o rientrare nel mondo del lavoro.
La seconda variabile è il prezzo inteso come il valore economico che ci viene riconosciuto per la nostra professionalità, mentre la terza variabile è la distribuzione ovvero l’insieme delle attività necessarie a far giungere un determinato prodotto. Ricordate? Il prodotto sono le nostre capacità, conoscenze, abilità, le stesse che dobbiamo descrivere nel nostro Curriculum Vitae. Per questoil Cv è uno strumento fondamentale perché ci permette di raggiungere in prima battuta il nostro cliente finale, (l’azienda). Dobbiamo quindi curarlo bene. Dobbiamo utilizzare il formato più adatto al nostro profilo ma soprattutto descrivere le nostre competenze in modo tale da far incuriosire il recruiter ed indurlo a contattarci per un colloquio di lavoro. E a quel punto metà strada è stata fatta ma, occhio al colloquio: occorre prepararsi bene, soprattutto con esercizi di storytelling.
Come far arrivare il Cv alle aziende? Ci sono vari canali di distribuzione: tramite i social, tramite il sito, con candidature o autocandidature. Occorre comunque scegliere sempre il canale che preferisce l’azienda. Non portatelo a mano: non si usa più e poi, non è detto che arrivi a destinazione!
La quarta ed ultima variabile è la promozione. La promozione ha l’obiettivo di far conoscere al mercato un prodotto o servizio ossia, nel nostro caso, la preparazione del candidato. I social, se utilizzati bene, sono oggi tra i canali più importanti per la promozione delle nostre competenze. LinkedIn ad esempio, è un social professionale molto valido che ci permette di creare collegamenti con aziende e persone, cercare lavoro, confrontarci con persone del nostro stesso settore. Promuoversi significa in pratica proporsi, farsi conoscere, descrivere chi siamo, convincere l’azienda che abbiamo le potenzialità per ricoprire quel ruolo.
In sintesi: per diventare buoni manager di sé stessi è necessario:
- attivare un processo di autovalutazione (cosa vogliamo, cosa abbiamo, cosa dobbiamo acquisire)
- costruire un perfetto self branding
- comunicare in maniera consapevole.