Ho sentito parlare della scoperta di una super-terra. Di cosa si tratta? Fa parte della ricerca per sapere se siamo soli nell’Universo?
Super-terre e ricerca di altre civiltà
La notizia è di qualche giorno fa: scoperta una super-Terra tra le più massicce mai avvistate, con un raggio quasi il doppio di quello del nostro pianeta ed una massa dieci volte maggiore.
Il nuovo pianeta extra-solare, orbitante attorno ad una stella distante circa 200 anni luce da noi, è stato chiamato TOI-1075 b. La sua scoperta si deve al telescopio spaziale della NASA TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite), lanciato nel 2018, che osserva le diminuzioni periodiche di luminosità delle stelle, possibili indicazioni della presenza di pianeti che ne bloccano la luce “passandovi davanti” nel corso della loro orbita attorno agli astri. Sono definiti transiti planetari. Questa tecnica ha già permesso di individuare più di 5000 candidati esopianeti.
I ricercatori hanno già avanzato diverse ipotesi sulla costituzione del pianeta: in base alla sua elevata massa, potrebbe avere un oceano di magma in superficie ed essere circondato da un’atmosfera molto sottile composta da idrogeno ed elio o da anidride carbonica. Ipotesi tutte da verificare sulla base di nuove osservazioni e studi approfonditi…
Il pianeta extrasolare appena scoperto va ad aggiungersi alla vasta “fauna” esoplanetaria definita dagli astronomi, che comprende, oltre alle cosiddette super-terre, pianeti giganti caldi, di dimensioni confrontabili a quelle di Giove e Nettuno, pianeti giganti lontani, distanti dalla stella centrale 30-50 volte la distanza media Sole-Terra, pianeti terrestri di lava, sistemi compatti di pianeti terrestri, pianeti in orbita attorno ad un sistema binario di stelle.
Un’eccezionale mole di risultati conseguiti negli ultimi 25 anni, che attesta quanto lo studio dei pianeti extra-solari sia un campo dell’Astronomia in rapidissima crescita. Grazie anche a diversi strumenti a terra e in orbita nello spazio specificamente dedicati a questi tipo di studi. Come se non bastasse, altre due missioni spaziali sono in programma entro il prossimo decennio.
Bisogna poi tener conto del contributo che possono dare le osservazioni del James Webb Space Telescope, lanciato da poco meno di un anno, potenzialmente capaci di fornire informazioni sulla composizione chimica delle atmosfere dei pianeti fin qui scoperti.
Sta proprio in questo ultimo punto la frontiera più esaltante degli studi esoplanetari: la ricerca di pianeti con condizioni simili a quelle della nostra Terra, con la presenza di acqua, di un’atmosfera la cui composizione è simile a quella terrestre, in cui si possa ipotizzare la presenza di vita, di una vita dotata di intelligenza …
Uno, nessuno, centomila. Quanti mondi simili al nostro nell’Universo?
La risposta a questa domanda è sicuramente una sfida per gli astronomi impegnati nelle ricerche di esopianeti e nella caratterizzazione delle loro proprietà.
D’altra parte, è una domanda che gli uomini si pongono sin dall’antichità: siamo soli nell’Universo? Già i filosofi epicurei e stoici avevano considerato la possibilità che esistessero altri mondi. E nel Medioevo, Sant’Alberto Magno, vescovo del XIII secolo, si esprimeva così: «Esistono molti mondi o non c’è altro che un unico mondo? Questa è una delle questioni più nobili e tra le più esaltanti nello studio della Natura».
Ed esaltanti sono le prospettive che lasciano intravedere le ricerche astronomiche attualmente in corso.