Salve, ho sentito parlare delle Dat, le disposizioni anticipate di trattamento. Può spiegarmi di cosa si tratta e cosa cambierà dal primo febbraio?
Francesco da Sassari
Cosa sono le Dat, le disposizioni anticipate di trattamento?
Dal 1° febbraio prossimo sarà possibile inviare ad una Banca dati nazionale il documento che contiene le cosiddette ‘DAT’ (disposizioni anticipate di trattamento), e cioè disposizioni attraverso le quali ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere, in previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi, può esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonchè il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici o scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari.
Si tratta di disposizioni delle quali il medico è tenuto al rispetto, anche se possono essere disattese, in tutto o in parte, dal medico stesso, in accordo con il “fiduciario” (e cioè il soggetto eventualmente nominato dall’interessato e di fiducia di quest’ultimo, che ne faccia le veci e lo rappresenti nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie), qualora le disposizioni stesse appaiano palesemente incongrue o non corrispondenti alla condizione clinica attuale del paziente ovvero sussistano terapie non prevedibili all’atto della sottoscrizione, capaci di offrire concrete possibilità di miglioramento delle condizioni di vita.
La legge prevede che dette disposizioni vengano redatte per atto pubblico o per scrittura privata autenticata (quindi con l’intervento di un notaio), ovvero per scrittura privata consegnata personalmente dal disponente presso l’ufficio dello stato civile del comune di residenza del disponente medesimo, che provvede all’annotazione in apposito registro, ove istituito, oppure presso le strutture sanitarie, qualora, in tale ultimo caso, risulti che le Regioni abbiano adottato modalità telematiche di gestione della cartella clinica o il fascicolo sanitario elettronico o altre modalità informatiche di gestione dei dati del singolo iscritto al Servizio sanitario nazionale.
Nel caso in cui le condizioni fisiche del paziente non lo consentano, le DAT possono essere espresse attraverso videoregistrazione o dispositivi che consentano alla persona con disabilità di comunicare. Con le medesime forme esse sono rinnovabili, modificabili e revocabili in ogni momento. Nei casi in cui ragioni di emergenza e urgenza impedissero di procedere alla revoca delle DAT con le forme previste dai periodi precedenti, queste possono essere revocate con dichiarazione verbale raccolta o videoregistrata da un medico, con l’assistenza di due testimoni.
Con il decreto 10 dicembre 2019, n. 168, e con effetto dal 1° febbraio 2020, come si diceva, viene ora istituita la banca dati nazionale ove dovranno affluire tutte le comunicazioni che riguardano i cittadini interessati a dare pubblicità alle disposizioni da essi formulate, allo scopo anche di garantirne il tempestivo aggiornamento in caso di rinnovo, modifica o revoca e di assicurare la piena accessibilità delle stesse sia da parte del medico che ha in cura il paziente, allorché per questi sussista una situazione di incapacità di autodeterminarsi, sia da parte del disponente stesso sia da parte del fiduciario dal medesimo nominato.