Riguardo alla necessità di vaccinazione, cosa ne pensa di questi spunti:
Case farmaceutiche. “Vaccini e la vergognosa parzialità della cosiddetta pubblica informazione che pare sponsorizzarli a prescindere – Prima di sottintendere un torto ai genitori contrari si stia ben attenti, se è vero che ci sono case farmaceutiche dannose”.
Sentenza. “Una sentenza shock del Tribunale del lavoro di Milano, firmata dal giudice Nicola Di Leo, ha stabilito l’esistenza di un nesso fra vaccini e autismo. Nel caso di specie, si tratta del vaccino esavalente Infanrix Hexa Sk (contro difterite, poliomielite, tetano, epatite B, pertosse e Haemophilus influenzae di tipo B) prodotto da GlaxoSmithKline, somministrato nel 2006, con tre iniezioni nel primo anno di vita, a un bimbo che ha successivamente sviluppato l’autismo. La famiglia del piccolo aveva presentato nel 2011 una domanda di indennizzo al ministero della Salute”.
Ringrazio anticipatamente
Ringrazio per la domanda e per i numerosi spunti presenti in essa.
Case farmaceutiche.
Trovo che ci sia un’intrinseca contraddizione nel guadagnare denaro (tanto denaro) dalla produzione di farmaci per contrastare le malattie. Tuttavia così è. La contraddizione per me origina dal fatto che considero intrinsecamente insito in ogni persona il concetto di diritto alla salute. L’evoluzione dei sistemi sanitari (occidentali, in primis) ha prodotto questo diritto, sancito anche dalla nostra Costituzione (art. 32), ma che non è così scontato. Anche il nostro Paese si avvia verso una privatizzazione della sanità che contraddice questo principio, ma tant’è…
Le case farmaceutiche, però forniscono pure, in questa intricata rete di interessi ed etica, una fortissima spinta in avanti nella ricerca e nell’evoluzione della scienza, che altrimenti, con i soli soldi pubblici degli Stati che garantiscono diritti enormi, non sarebbero raggiungibili. Il discorso si farebbe lunghissimo e lo interrompo subito, ma sono convinto che non si possa fare a meno di questi farmaci (e quindi di chi li produce).
Riguardo alla produzione dei vaccini, in particolare, il processo produttivo e la ricerca che c’è dietro sono tra le fette meno redditizie del bilancio delle case farmaceutiche, che non può essere comunque interrotta (qui l’etica vince) e che nessuna azienda di farmaci generici (le piccole aziende che vivono della produzione di farmaci il cui brevetto è scaduto) può infatti permettersi.
Pubblica informazione.
Non mi trovo d’accordo che ci sia una vergognosa parzialità della pubblica (?!) informazione. Nella stampa (spesso anche per interesse degli editori e/o delle tendenze) si trova veramente di tutto… purtroppo. Nel caso di Repubblica e dell’articolo che ha virgolettato sulla sentenza del Tribunale di Milano, per esempio, la stampa racconta più di una notizia bomba che della verità e della scienza. Può trovare qui il link di un articolo godibile e fine di un professionista della sanità pubblica, proprio in merito a quella sentenza.
Se, poi, chiedesse a me cosa penso sui genitori contrari (sulle case farmaceutiche ho già espresso il mio) direi non tanto che sono in torto, ma che fanno un torto ai loro figli e alla comunità.
Sentenza.
Il giudice Di Leo si è trovato ad esprimere un giudizio su un caso, per il quale non aveva nessuna competenza scientifica e per il quale, come capita sempre, si è rivolto agli esperti. L’esperto in questione è un medico legale, che ha impostato la sua perizia su elementi di indagine sulla casa farmaceutica e su ipotesi non verificabili sulla genetica (siamo lontanissimi dal “nesso di causalità” tanto invocato nella stampa). Un esperto sì, ma con scarse competenze sui vaccini, almeno sulla base del suo curriculum.
Mi dà da pensare il fatto che se in materia di ortopedia, faccio l’esempio, mi rivolgo ad un esperto in tale materia, perché per la materia di sanità pubblica/vaccinologia mi rivolgo ad un medico legale? Qui si dispone su materie per le quali un medico non vale l’altro, in ogni senso.
L’associazione vaccino-autismo nasce (con frode acclarata e giudicata) per il vaccino trivalente morbillo-parotite-rosolia. Qui si attribuisce tale associazione per il vaccino esavalente e si propone un “nesso causale” (parole pesantissime che anche la scienza fa fatica ad esprimere). La stampa (Ansa, Repubblica) hanno riportato la notizia bomba, con riconoscimento di indennizzo, rivelando che il Ministero non ha fatto ricorso (quindi avvalerebbe?), quando invece il Ministero fece ricorso e non autorizzò l’indennizzo richiesto.
Non si discute del dolore e della ricerca di un colpevole nella sofferenza per la malattia di un figlio, ma in questo caso, dal giudice all’informazione, non è stata fatta una sincera ricerca della verità delle cose.
Sullo stesso tema, vedi qui la precedente rubrica.