Come è possibile che ci sia tanta violenza, disprezzo e odio da parte di insegnanti dell’asilo verso questi piccoli? Anna
Se l’educatrice odia i bambini
Ormai le cronache sono impietose nel comunicarci l’ennesimo trattamento violento nei confronti dei bambini da parte di insegnanti ed educatrici delle scuole dell’infanzia, e perfino degli asili nido. Il pensiero va subito all’enorme sofferenza in gioco:
- Sofferenza da parte dei bambini, che invece di essere protetti e accuditi vengono minacciati e picchiati;
- Sofferenza da parte dei genitori, che si sentono impotenti e traditi da quelle istituzioni che avrebbero dovuto crescere in modo armonico i loro piccoli;
- Sofferenza da parte delle stesse istituzioni, che ancora una volta vacillano di fronte al male perpetuato ai cittadini più innocenti;
- Sofferenza da parte delle insegnanti che hanno procurato simili ingiustizie, per il loro fallimento educativo e per la probabile depressione conseguente;
- Sofferenza e rabbia da parte di tutti noi, che giustamente non possiamo accettare simili episodi.
Di fronte a tutto questo, occorre una riflessione umile, intelligente e pronta. Innanzitutto occorre evitare di considerare le insegnanti come dei mostri, anche se ciò che hanno commesso è tremendo. D’altra parte, non è più possibile assistere ad episodi di tale gravità nei confronti dei nostri figli più vulnerabili. E quindi occorre rimuovere tali insegnanti dal loro incarico, con un giusto risarcimento dei danni.
La riflessione però ci porta su binari pedagogici che occorre possibilmente mettere subito in campo:
Prevenzione
È necessario prevenire simili episodi mediante interventi precisi:
- L’età di servizio delle insegnanti non deve essere troppo elevata. Dopo venti anni di lavoro con bambini così piccoli è importante che le insegnanti possano passare ad altre mansioni, magari diventando formatrici di altre insegnanti, per evitare il burn out che con un lavoro così faticoso è spesso dietro l’angolo.
- Momenti di verifica e supervisione almeno ogni 15 giorni, per sostenere e supportare il lavoro prezioso e faticoso delle insegnanti.
Formazione
La formazione umana e professionale deve essere maggiormente curata, come pure la selezione delle educatrici, le quali devono avere una buona capacità relazionale ed empatica, indispensabile per il loro lavoro.
Retribuzione
Occorre poi prevedere una maggiore retribuzione per un lavoro importante e fondamentale per la crescita di ogni nazione.
Vorrei concludere tenendo conto di un aspetto: il lavoro delle insegnanti è un lavoro delicato e faticosissimo, in quanto la logica del bambino piccolo è differente da quella dell’adulto. Ciò comporta fatica nella comprensione e nella gestione. Naturalmente tutta la nostra solidarietà va ai bambini e ai genitori coinvolti in simili episodi. E contemporaneamente sottolineiamo che la fatica di educare necessita la fatica di essere preparati. Questo è l’augurio che facciamo a tutti.