Sono preoccupata che moriremo tutti a causa del riscaldamento globale. Mia madre cerca di non usare più plastica, anche se questo le fa perdere molto più tempo, ma non credo che basti. Lucia 12 anni
Moriremo tutti a causa del clima?
Carissima Lucia, meno male che tu, pur così giovane, sei preoccupata. Infatti la preoccupazione che voi adolescenti, con Greta in prima fila, state dimostrando di avere, è fondata e richiederebbe una risposta più concreta e immediata da parte dei governanti di tutto il mondo.
Quello che stupisce è che le reazioni degli adulti siano così deboli. Lo ha denunciato molto bene papa Francesco già quattro anni fa, in quello storico documento a favore della nostra Casa Comune che è la Laudato Sì. E continua a farlo ancora oggi.
Il papa evidenzia che, anche se in alcuni Paesi ci sono esempi di risultati positivi nel migliorare l’ambiente (a conferma che l’essere umano è ancora capace di gesti di generosità, solidarietà e cura), nello stesso tempo, però, «cresce un’ecologia superficiale o apparente che consolida un certo intorpidimento e una spensierata irresponsabilità. Come spesso accade in epoche di profonde crisi, che richiedono decisioni coraggiose, siamo tentati di pensare che quanto sta succedendo non è certo». (LS 59)
Non ti sembra un’analisi perfetta dell’atteggiamento di tanti adulti e giovani adulti? Una spensierata irresponsabilità e la scusa di pensare che quanto sta succedendo non è certo, in barba all’evidenza.
E questo perché «questo comportamento evasivo ci serve per mantenere i nostri stili di vita, di produzione e di consumo. È il modo in cui l’essere umano si arrangia per alimentare tutti i vizi autodistruttivi: cercando di non vederli, lottando per non riconoscerli, facendo come se nulla fosse. […] Basta però guardare la realtà con sincerità per vedere che c’è un grande deterioramento della nostra casa comune. La speranza ci invita a riconoscere che c’è sempre una via d’uscita, che possiamo sempre cambiare rotta, che possiamo sempre fare qualcosa per risolvere i problemi. Tuttavia sembra di riscontrare i sintomi di un punto di rottura» (LS 59-61)
Ora io credo che la via di uscita non la troverà di certo chi è intontito dai consumi e anestetizzato dalle comodità, ma la troveranno proprio quelli che come te si preoccupano sinceramente della situazione e si impegnano a fare qualcosa (anche piccola) nel proprio ambiente.
Forse sarà una goccia, ma come diceva Madre Teresa riferendosi alla cura dei poveri moribondi: «Sappiamo bene che ciò che facciamo non è che una goccia nell’oceano. Ma se questa goccia non ci fosse, all’oceano mancherebbe. Importante non è ciò che facciamo, ma quanto amore mettiamo in ciò che facciamo; bisogna fare piccole cose con grande amore».