Marina di sei anni è una bambina deliziosa. Le piace stare in compagnia e gioca volentieri con le altre bambine. A volte però mi sembra che “perda tempo” perché se ne sta da sola a girare per casa o nella sua cameretta senza un motivo. Perché ?
La nostra piccola Laura è una bambina perfettamente normale, che ha trovato modo di “perder” tempo standosene un po’ da sola, per i fatti suoi, pensando alle sue cose. Per fortuna che questo succede!
Infatti occorre ricordare che
stare soli è salutare e indice di benessere. Il “perder tempo” può essere un riposo salutare. È diseducativo soltanto se diventa una abitudine troppo distaccata, lontana dai normali doveri quotidiani dei figli.
Assistiamo ormai spesso a
giochi organizzati, ove tutto deve essere ben strutturato. Il perdere tempo, invece, è salutare e può favorire la creatività del bambino. Ma perché questo?
Se ci guardiamo dentro, nel nostro animo riconosciamo due forze, due spinte molto intense: la prima a stare da soli, la seconda a stare con gli altri.
Stare con gli altri è importante, perché ci aiuta non solo a scoprire le nostre capacità, ma anche ad esercitare l’apertura verso la comunità, per creare le premesse per una società civile e altruista.
D’altro canto,però, molte volte vorremmo fermarci a riflettere, chiudendo le imposte dell’anima, per ritrovare noi stessi. Questo
bisogno di solitudine contiene una profonda verità: l’uomo è anche un essere individuale.
Proprio per questo motivo è importante rispettare i momenti di solitudine e il desiderio di stare soli anche nei bambini, soprattutto nei bambini piccoli. Nell’epoca di Internet, della televisione, del cinema, dei
videogame, è importante coltivare nei bambini anche momenti di solitudine e introspezione.
Le insegnanti a scuola lamentano il fatto che i bambini sono spesso ipercinetici, disattenti , sempre in movimento, non in grado di rispettare i tempi di silenzio e di ascolto reciproco. Occorre ricordare che
la capacità di ascolto si impara pian piano, mediante prima l’ascolto di sé stessi, delle proprie emozioni e dei propri sentimenti, poi ascoltando gli altri.
Sembra che oggi, per essere qualcuno, si debba essere efficienti, fare sempre più cose… Molti bambini , infatti, soprattutto nelle grandi città,
hanno il tempo organizzato fin nei minimi particolari. Risveglio-prepararsi in fretta- scuola- ritorno in fretta- pranzo- tv- compiti- piscina- palestra –cena- tv… tutto di corsa. Perfino le feste di compleanno sono organizzate… e se per caso un bambino se ne sta solo in un angolo a bere la coca cola e a mangiarsi le patatine, senza partecipare al gioco organizzato, si è subito pronti a ritenerlo
asociale o depresso.
Forse se ne vuole stare da solo con sé stesso. Quanta creatività può sgorgare dall’entrare dentro di sé.
Infine, forse è bene ricordare che questo “ perder tempo” può diventare un’opportunità per i bambini, se imparano a trovare in fondo al cuore, nei momenti di tranquillità e solitudine,
Colui che dà senso alla vita e al tempo, Gesù, che è la loro personalità più autentica.