Sono rimasta turbata dalle foto dei bambini immigrati, soli dietro le sbarre perché allontanati dai genitori, alla frontiera tra Messico e Usa. Laura
La paura del bambino immigrato
Vorrei parlarvi di quello che prova un bambino immigrato. Non avete mai provato ad essere bambini immigrati? Non avete mai provato a sentire il cuore, le emozioni, le lacrime, invadervi improvvisamente e… sentirvi inermi, soli? Tutto questo e forse di più è quello che prova un bambino immigrato.
Forse non vi rendete conto di quello che un bambino immigrato vive. Un bambino immigrato ha paura. Paura. Paura che il suo papà e la sua mamma vengano portati via. Paura che Il viaggio nel deserto e nel mare porti nel luogo della morte. Paura perché chi si prende cura di lui continua a bestemmiare, a gridare, a urlare, a denigrare.
Quando erano a casa loro, c’erano le bombe, le pistole, i carichi di morte… e aveva paura. Ora che sta viaggiando con i propri genitori ha paura. Se è solo ha paura di trovare… paura. Una paura che lo accompagna maledettamente… a meno che non trovi un sorriso, qualcuno che se ne frega di tutto e si interessa solo di lui.
E non fatemi ridere sul fatto che ci invadono, che ci tolgono il lavoro, che ci… quanti che ci…
Se Cristo tornasse fra noi, rovescerebbe tutte le ipocrisie dei benpensanti che fabbricano bombe e li danno ai popoli padri di questi bambini… Se Cristo tornasse griderebbe contro tutti quegli ipocriti che dicono di aiutarli a casa loro: ma quale casa? La loro casa è la nostra casa. E la nostra casa dovrebbe essere la loro.
Se Cristo tornasse fra noi sarebbe quel bambino immigrato e morirebbe con i loro genitori. Se Cristo tornasse fra noi sarebbe Francesco che, come voce nel deserto, grida a tutti le paure di questi bambini…
E per favore, non lasciamoli soli.