Il mio bambino sta cambiando (crescendo?). È diventato più taciturno e sgarbato. Quando si guarda allo specchio non “si piace”. Sono un po’ preoccupata… sentendo quello che combinano gli altri adolescenti! Una mamma
I nostri ragazzi, nati per amare
Teniamo conto che questa è l’età in cui si modificano il corpo, le idee e anche i sentimenti dei ragazzi. I maschi in particolare non sanno ben interpretare ciò che sta avvenendo e provano interiormente tensioni molto forti. Si struttura così una piccola ansia del crescere che si traduce spesso in comportamenti eccessivamente vivaci nel gruppo di coetanei, con gesti, spinte, linguaggi e modi di fare smodati e talvolta volgari.
I comportamenti di gruppo aggressivi e smodati dei preadolescenti sono il sintomo che qualcosa sta avvenendo in loro; ma sono anche lo specchio di una fragilità che è tipica della figura maschile, non in grado di dar voce alle emozioni e ai sentimenti dovuti ai cambiamenti.
Nell’adolescenza assisteremo poi ai classici comportamenti di molti maschi che da una parte sono aggressivi e prepotenti, dall’altra incapaci di esprimere quello che provano, con il conseguente disorientamento dei genitori (spesso le madri) che non sanno più cosa fare.
E gli adulti cosa fanno? Cosa propongono? Basta guardare il mondo televisivo che tende ad esasperare l’aspetto fisico delle persone, presentando corpi appariscenti e perfetti, quasi sempre in totale disarmonia con il significato vero del corpo.
Sono persone in mostra: corpi che testimoniano non la coerenza della vita, ove le idee corrispondono ai gesti e alle azioni, ma corpi “spezzati” di persone dissociate. Per non parlare dei filmini porno che girano sui cellulari, dove tutto è falso: dalle prestazioni sessuali dei maschi, all’apprezzamento femminile di certi modi di fare violenti maschili.
Occorre anche constatare come il mondo degli adulti oggi sembri troppo concentrato su di sé per potersi occupare con calma delle problematiche che si affacciano per la prima volta nei fanciulli che crescono.
Da parte dei genitori bisogna evitare sia un’eccessiva drammatizzazione, con conseguente aumento dell’ansia e della insicurezza, sia un’eccessiva banalizzazione, considerando infantili i problemi che i ragazzi e le ragazze pongono. Occorre invece presentare il cambiamento (fisico e psicologico) come una splendida opportunità di crescita e maturazione che può aiutare il fanciullo a raggiungere maggior autonomia e indipendenza dai genitori.
E siccome il rapporto con l’aspetto fisico è parte integrante della personalità, ogni qualvolta vi rivolgete al ragazzo, ricordatevi che è fondamentale l’idea che avete di lui, idea che deve essere positiva e incoraggiante. Per il ragazzo in crescita le impressioni e i commenti delle altre persone su di lui sono di fondamentale importanza per la costruzione della sua identità.
Quindi i genitori devono gratificare con pertinenza gli aspetti positivi e ammonire, senza drammatizzare, per quelli negativi.
Soprattutto occorre avere la pazienza di seminare senza fermarsi al negativo dei nostri ragazzi, per vederli invece nel loro dover essere, come li vedeva e li vede Gesù: persone in grado di amare perché nate per amare. Ricordiamoci: i nostri ragazzi sono nati per amare. Per amare sempre.