Le baby gang sono un incubo. Dobbiamo inasprire le pene e diminuire l’età di carcerabilità? Sergio
Laureato in psicologia, consigliere dell’Ordine degli psicologi della Lombardia, esperto in psicologia evolutiva e scolastica, è nella redazione del giornalino Big Bambini in giro. ha pubblicato per Città Nuova: I linguaggi del corpo (2007); Comunicare fuori e dentro la famiglia (nuova ed. 2012), Crescer(ci) (2010); Mio figlio disabile (2011); con Giuseppe Milan, L’epoca delle speranze possibili. Adolescenti oggi (2010); Educare al sacro (2011); Mio figlio disabile (2011); Nonni oggi (2013); Crescere è una straordinaria avventura (2016); con Stefania Cagliani, Ad amare ci si educa (2017).
Le baby gang sono un incubo. Dobbiamo inasprire le pene e diminuire l’età di carcerabilità? Sergio
Alla televisione ormai ci stiamo abituando ad osservare atti vandalici e violenti da parte di ragazzi di 12, 13, 14, 15, 16 anni. Questo è agghiacciante. Cos’è una baby gang? È costituita per lo più da ragazzi, per lo più maschi, che manifestano la volontà di rompere, aggredire, violentare persone e cose. Anzi possiamo ridefinirla così: ragazzi che aggrediscono la realtà, perché fanno fatica a stare nella loro realtà.
Aggrediscono perché non sanno stare nella propria interiorità. Provano disagio e noia perché non conoscono se stessi, non sono capaci di introspezione e interiorità. Si affermano rompendo e aggredendo. Tutto ciò è desolante e preoccupante, perché rischiano di vivere fuori di sé pensando di essere superiori a tutto, mentre invece sono incapaci di relazionarsi alla vita, alle persone, alle cose.
Insomma sono ragazzi superficiali che compiono atti vandalici, con gravi conseguenze per le persone e le cose. Perché tutto questo? Di solito le cause sono educative ed evolutive. Ma non voglio addentrarmi sulle cause, sarebbe molto lunga. Lei mi chiede cosa possiamo fare. Sarebbe semplice punirli e castigarli, ma senza un parallelo lavoro di recupero della loro personalità “danneggiata”, la conseguenza sarebbe solo di farli diventare ancora più aggressivi di prima.
Due, secondo me, sono gli interventi urgenti:
Certo, tutto questo è faticoso, ma urgente. Infatti, se da una parte occorre punirli e fargli risarcire i danni commessi, dall’altra occorre recuperare ed educare la loro persona. Ricordiamoci che l’atto va risarcito, ma la persona va educata, sempre. Sempre.
Mia figlia Anna, di quasi tre anni, si è messa a piangere perché durante la festa la sua insegnante di scuola materna si è messa la maschera. Ho cercato di calmarla, ma è stato inutile… piangeva terrorizzata. Perché?
Mio figlio Luca, di quattro anni, è sempre distratto e agitato. Anche alla scuola materna mi hanno detto che spesso non sta attento e non si concentra… Cosa posso fare?
Ennesimo episodio di baby gang a Napoli: 8 ragazzi aggrediscono un quindicenne a calci e pugni, senza alcun motivo. Sono allibita. Perché?
Mio figlio piccolo mi ha chiesto perché il ponte di Genova è crollato. Cosa gli devo rispondere? Una mamma
Mio nipote Nicolò è figlio di una madre sempre depressa… come crescerà? E io che sono la nonna cosa posso fare? (una nonna preoccupata)
Avete mai provato a non dormire, dico non dormire, per sei mesi di fila perché il piccolo piange e vuole essere coccolato? (Un padre semidistrutto) Mio figlio nei primi otto mesi non ha mai dormito… aveva le coliche… poi tutto si è calmato (mamma Lucia) Mio figlia non dormiva perché stavano spuntando i dentini (mamma Laura) Mio figlio aveva paura a dormire nel suo lettino, ne sono sicura, perché poi nel lettone dormiva (mamma Anna)