Vorrei affittare un mio appartamento. Quali sono i passi da fare (e i moduli da usare) per affittarlo per un mese o per un anno? E se invece voglio affittare solo una camera a degli studenti, quali adempimenti devo fare? (Cristina)
Laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli, sua città natìa, risiede a Perugia, ove svolge l’attività di notaio. È componente della Commissione Studi (Tributari) del Consiglio nazionale del notariato (Roma), è stato ed è tuttora relatore in molti convegni professionali e ha al suo attivo numerose pubblicazioni professionali. Altre informazioni al riguardo sul suo sito www.adrianopischetola.it
Vorrei affittare un mio appartamento. Quali sono i passi da fare (e i moduli da usare) per affittarlo per un mese o per un anno? E se invece voglio affittare solo una camera a degli studenti, quali adempimenti devo fare? (Cristina)
Innanzitutto va precisato che tutti i contratti di locazione e affitto di beni immobili devono essere obbligatoriamente registrati dall’affittuario (conduttore) o dal proprietario (locatore) qualunque sia l’ammontare del canone pattuito (e ciò entro 30 giorni dalla data di stipula o dalla decorrenza della locazione se anteriore). L’unico caso in cui non c’è l’obbligo di registrazione (se non ‘in caso d’uso’, cioé procedimenti di tutela minori, separazione, divorzio ecc.) è relativo ai contratti che non superano i 30 giorni complessivi nell’anno.
Per provvedere alla registrazione (e provvedere al conseguente versamento dell’imposta) si può ricorrere ad una delle seguenti modalità:
Da ricordare: i nuovi contratti di locazione devono contenere una clausola con la quale il conduttore dichiara di aver ricevuto le informazioni e la documentazione, comprensiva dell’attestato, su l’attestazione della prestazione energetica dell’edificio (APE). La copia dell’APE deve essere, inoltre, allegata al contratto, fatta eccezione per i casi di locazione di singole unità immobiliari.
Le locazioni di immobili ad uso abitativo possono essere di vario tipo, e cioè
È possibile avvalersi altresì anche della facoltà di tassazione agevolata facendo opzione per la cosiddetta ‘cedolare secca’. Il legislatore ha consentito di applicare la cedolare secca anche ai contratti di locazione per i quali non sussiste l’obbligo di registrazione (art. 3, comma 2 D.Lgs. n. 23/2011, locazioni turistiche, ad esempio) ed al riguardo il locatore deve comunicare la sua intenzione di applicare la cedolare secca all’Agenzia delle Entrate direttamente in sede di dichiarazione dei redditi (salvo il caso in cui il locatore, pur non essendo obbligato, provveda alla registrazione del contratto). E analogamente dicasi anche per le locazioni ‘brevi’, di durata non superiore ai 30 giorni (come ha disposto la recente ‘Manovrina’ emanata dal Governo con d,l, n.50/2017, con effetto a partire dal 1° giugno 2017).
Inoltre quanto detto prima vale anche per le locazioni di porzioni immobiliari a favore di studenti universitari, di durata da sei mesi a tre anni; in tal caso è possibile precisare nell’ambito del contratto quale sia la porzione locata, e altresì che il conduttore avrà l’uso condiviso di servizi e spazi comuni, che il locatore si riserva la residua porzione con facoltà di locarla e che il canone è stato imputato in proporzione alla superficie locata. I moduli per l’affitto di una stanza sono gli stessi degli altri tipi di affitto, si deve solo precisare che oggeto di locazione è una porzione dell’immobile (meglio allegare al contratto una piantina della porzione affittata).
Ho 68 anni, e sono in pensione da un paio di anni. Insieme con mia moglie, 64enne, che è stata sempre casalinga e percepisce la relativa pensione, avremmo pensato di eseguire dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria della nostra modesta abitazione, che con il tempo si sono resi veramente urgenti. Ma avremmo bisogno di un finanziamento bancario e, allo stato, con le nostre pensioni non saremmo in grado di rimborsarlo. Abbiamo saputo, però, che esiste una formula che ci permette di ottenerlo senza rimborsarlo da subito: il rimborso cioè sarebbe effettuato dai nostri figli (che, interpellati, si sono dichiarati disposti a farlo per aiutarci) dopo la nostra morte. È vero? Alberto C. - Padova
Ho sentito alla radio che c'è un bonus per le famiglie che hanno bimbi al di sotto di due anni e poi per spese detraibili sostenute per la frequenza di scuole dell'infanzia e del primo ciclo della scuola primaria. Quindi ad esempio per scuole materne private si riceve questo bonus o dipende dal reddito delle famiglie ed occorre avere un reddito annuo molto basso? Anna
Salve, vorrei sapere se ci sono norme a favore delle famiglie nel bilancio dello Stato 2017. Grazie. Silvia B.