Perché tante separazioni? Perché, nonostante il progresso, ci sono tante sofferenze dovute a separazioni, divorzi, famiglie in crisi? Non possiamo fare niente? Luca
Laureato in psicologia, consigliere dell’Ordine degli psicologi della Lombardia, esperto in psicologia evolutiva e scolastica, è nella redazione del giornalino Big Bambini in giro. ha pubblicato per Città Nuova: I linguaggi del corpo (2007); Comunicare fuori e dentro la famiglia (nuova ed. 2012), Crescer(ci) (2010); Mio figlio disabile (2011); con Giuseppe Milan, L’epoca delle speranze possibili. Adolescenti oggi (2010); Educare al sacro (2011); Mio figlio disabile (2011); Nonni oggi (2013); Crescere è una straordinaria avventura (2016); con Stefania Cagliani, Ad amare ci si educa (2017).
Perché tante separazioni? Perché, nonostante il progresso, ci sono tante sofferenze dovute a separazioni, divorzi, famiglie in crisi? Non possiamo fare niente? Luca
Nonostante da ormai molti anni i rapporti sulle condizioni della famiglia in Italia dimostrino il momento di crisi che sta attraversando questa istituzione, è necessario ricordare che la famiglia risulta essere il capitale sociale primario della società. È infatti dalla famiglia che nascono la fiducia, lo spirito di collaborazione e la reciprocità verso gli altri.
Senza la famiglia non ci sarebbe neppure il capitale sociale di una comunità locale in quanto è a partire da essa che si genera la coesione del tessuto sociale nella sfera del lavoro, della partecipazione civica, dell’impegno pro-sociale. È per questo motivo che i legami all’interno della famiglia vanno in tutti i modi tutelati per permettere alla famiglia stessa di proiettare nella società il suo patrimonio culturale e solidale.
Perché la famiglia è come una palestra dove si impara a vivere insieme, a tollerare le frustrazioni, a ricominciare nonostante gli sbagli, a credere al di là delle fragilità, a scommettere sul futuro. Le politiche familiari dunque dovrebbero essere attente a tutelare nel migliore dei modi il bene prezioso della famiglia, con interventi attenti ai legami stessi dei vari componenti, con un maggior riguardo ai minori e ai più deboli.
Un’attenzione che dovrebbe comprendere non solo la sfera economica (che comunque è una delle più significative), ma anche quella formativa ed etica. È per questo motivo che dovrebbe essere interesse di tutti, laici e religiosi, cristiani e non, agevolare la costituzione della famiglia nel migliore dei modi.
Come? Se il bene primario della famiglia è costituito dai legami che si intrecciano al suo interno è soprattutto nella cura dei legami che occorre investire sin dalla più tenera età. È urgente allora promuovere una alfabetizzazione genitoriale permanente ad opera di tutti i comuni, per favorire la conoscenza e la promozione dei legami.
Se si conoscono di più come si sviluppano i bambini, gli adolescenti e le varie dinamiche, si possono prevenire disagi e contrasti. Una famiglia, infatti, che testimoni al bambini la preziosità e la bellezza dei legami come beni primari verso i quali occorra investire tempo in termini di responsabilità, di rispetto e di crescita, risulta essere vincente per qualsiasi società.
È arrivato allora il tempo di investire nella persona, nell’uomo e nella donna, come realtà che, amandosi e curando la loro relazione possono promuovere pace, solidarietà e altruismo. Due piccole idee: perché non promuovere due istanze al servizio della famiglia:
1 – una rubrica televisiva settimanale ove i migliori pedagogisti, filosofi e psicologi accompagnino le famiglie nel loro percorso di crescita;
2- attività permanenti nei vari comuni nelle quali due o tre volte all’anno la comunità si incontri per promuovere , vivere e formarsi sul legame con i figli e con il partner.
Quanto sarebbe bello, umano e intelligente tutto questo!
Mio figlio ha più di due anni e non parla. Mi devo preoccupare? Anna
Sono rimasta turbata dalle foto dei bambini immigrati, soli dietro le sbarre perché allontanati dai genitori, alla frontiera tra Messico e Usa. Laura
Di fronte alla morte prematura del mio secondo figlio (aveva solo tre giorni), l’altro figlio Carlo di 5 anni mi ha chiesto: «Quando si muore?». Franca
Mia figlia di 4 mesi quando è in braccio a un estraneo piange, perché? Angela di Treviso
I miei figli adorano i loro nonni e ciò mi rende felice… ma mi chiedo, e poi? Quando non ci saranno più? Una mamma
Oggi non abbiamo più tempo, ogni cosa ci scivola addosso. Solo i bambini sembrano viverlo ancora in modo intenso… non sarà che dobbiamo ridiventare bambini? Alfredo