Ercolano racket free

La cittadina campana segnalata in una guida per turisti tedeschi perché nessuno paga il pizzo alla camorra. Le iniziative dei commercianti e della politica
Ercolano
La notizia riportata dagli organi di stampa in questi giorni potrebbe forse non fare notizia altrove. A Napoli e nel Sud certamente sì.

A fine ottobre sono stati consegnati ai turisti tedeschi dal tour operator Studiosus i primi esemplari di una mappa piuttosto inconsueta e distribuita addirittura dal Consolato generale di Germania a Napoli.

La mappa si chiama “Tschüss schutzgeld”, in italiano: “Pizzo-free”, e segnala, naturalmente in tedesco, decine di esercizi commerciali, agenzie di viaggio, alberghi e B&B di Napoli, Ercolano e Pomigliano che non pagano il pizzo e si impegnano a denunciare chi lo chiede. L’iniziativa ne riprende un’altra analoga realizzata a Palermo lo scorso anno.

 

Ma in più qui c’è una novità. E il “qui”, in questi giorni di fine novembre 2011, si chiama Ercolano, la prima città del Sud dove oggi nessuno paga il pizzo alla camorra. L’ultimo processo, in queste settimane, vede più testimoni d’accusa che imputati: 42 vittime che denunciano 41 taglieggiatori. I camorristi delle famiglie che spadroneggiavano fino a poco tempo fa in questa zona, circa 250 persone, sono tutti in carcere. Sarà pure stata una camorruccia sgarrupata, stracciona e di provincia ma è comunque un fenomeno di massa in una città di 60.000 abitanti, che in dieci anni ha contato 60 morti ammazzati per faide varie.

 

Una Ercolano senza racket è una notizia che ha dell’incredibile in un posto dove l’estorsione si tramandava da generazioni. Con il negozio, i figli ereditavano anche il pizzo, da versare ogni mese o tre volte l’anno, a una banda o all’altra. E nei periodi di guerra a tutte e due: da 150 a 1.500 euro al mese. Poi è scoppiata la rivolta. Per primi i commercianti, poi l’ex sindaco, Nino Daniele, che dal 2005 al 2009 è stato al fianco dei suoi concittadini cominciando con le "passeggiate antimafia" e finendo con la concessione di una dispensa dal pagamento di Ici e Tarsu per tutti coloro che si rifiutavano di cedere al pizzo. E ancora, un esemplare lavoro dei carabinieri e dei commissari di polizia. E infine la passione civile del siciliano Tano Grasso, emblema della lotta antimafia. Così mese dopo mese è stata eliminata la bussata del camorrista che andava a chiedere il pizzo.

Il cartello stradale lo metteranno fra qualche giorno, ai confini del comune: "Ercolano, territorio derackettizzato".

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons