Era l’11-11-2011 e non è successo niente
Una data fausta o infausta, quella di ieri. Sorridiamo sulle attese tradite e su una quotidianità che per un giorno si colora di straordinario
Impossibile che sia passato così, senza che succedesse nulla. Proprio un tubazzo di nulla! E non fate finta di non sapere cosa, perché e percome. So benissimo che eravate tutti lì, anche voi come me ad aspettare. E tutti voi come me senza sapere però che cosa aspettare. Ma comunque ad aspettare, lo stesso. Confesso, io aspettavo. Perché diciamocelo francamente, magari sussurrato sottovoce, come non poteva succedere nulla proprio venerdì 11-11-2011?
Ebbene pare proprio che sia successo nulla. Ma nulla nel vero senso del temine. Mi son coricato vestito, nel caso avessi dovuto fuggire improvvisamente, mia moglie ha lasciato l’auto con motore avviato e le portiere aperte. Riempito il baule di panini, tramezzini, latte, insaccati e biscotti. Pronti per partire e per andare dove?
Eppure la mattinata è scorsa tranquilla, normalissima, veramente no, essendo ai fornelli ho fatto bruciare un tantino il pesce. «Papà questo l’hai cotto tu?», ha esclamato il piccoletto. Orpa ho fatto un figlio intelligente, com’è possibile? «Si papà perché c’è la tua firma: è bruciato!». E passi anche questo, ma questo succede regolarmente ogni qualvolta cucino.
Per la verità alle 11 di venerdì mattina mi chiama sul cellulare Daniele. «Sono salito adesso sul treno: sono le 11!». Ebbè? Rispondo. «Parto con il treno delle 11 oggi che è l’11 11-2011! Cosa potrà succedermi?». Esclamo con la sicurezza di che vede dritto nella sfera di cristallo: «che arrivi in ritardo a destinazione». E anche questo succede regolarmente con le ferrovie italiane quindi se per caso avverrà, non è una cosa così fuori dal normale e da annoverare tra quello che deve succedere l’11-11-2011.
E’ persin successo che la nazionale italiana di calcio abbia vinto contro la Polonia, per 2 a o. Vabbè la suocera a pranzo ha parso un dente -per fortuna quello della protesi- mangiando la pasta al forno. Ebbeh, sarà stata felice, stavolta la pasta era finalmente al dente. Quando viene a pranzo da noi, la pasta è sempre scotta! Insomma non è successo niente. Penso ai molti che si sono domandati cosa sarebbe potuto succedere e che forse sono vissuti con l’adrenalina a mille in attesa di chissà che.
Duemila anni fa qualcuno diceva che: «a ogni giorno basta il suo affanno». Inutile cercare fuori nelle combinazioni astrali, aritmetiche o fisiche qualcosa per dare un segnale maggiore ai nostri giorni sennò davvero ci meritiamo quell’ammonimento : « Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?». Forse è davvero più interessante uscire da questa cecità e ritornare a riconoscere la centralità della nostra storia, inserita in un progetto ben più alto rispetto agli accadimenti di questo mondo.