Energia elettrica, cosa paghiamo in bolletta?

Ci sono spese per il trasporto e la gestione del contatore, oneri di sistema, tasse. Sono tante le voci che contribuiscono a far lievitare i costi delle fatture, al di là del consumo effettivo

La lettura della bolletta per la fornitura dell’energia elettrica, nonostante i numerosi sforzi dei diversi fornitori verso una maggiore chiarezza, continua ad essere sempre un’operazione piuttosto complessa per la maggior parte degli utenti. Il totale bolletta risulta infatti essere composto da varie voci di spesa: quelle per la materia energia, la spesa per il trasporto dell’energia elettrica e la gestione del contatore, la spesa per gli oneri di sistema e le varie imposte. Vediamo nel dettaglio le voci più incisive.

Le spese per la materia energia

Comprende gli importi fatturati relativamente alle diverse attività svolte dal venditore per fornire l’energia elettrica al cliente finale. Il prezzo complessivo applicato in bolletta è dato dalla somma dei prezzi per le seguenti componenti: l’energia, la perequazione, la commercializzazione e la componente di dispacciamento.
Per i clienti serviti in “maggior tutela” che ricevono la bolletta in formato elettronico e che hanno attivato una modalità di pagamento con addebito automatico, la voce comprende lo sconto per la bolletta elettronica.

Le spese per il trasporto dell’energia elettrica e la gestione del contatore

Comprende gli importi fatturati per le diverse attività che consentono ai venditori di consegnare ai clienti finali l’energia elettrica. Il prezzo complessivo comprende le componenti della tariffa del trasporto, della distribuzione e della misura oltre le componenti tariffarie e cioè UC3 ed UC6.

La spesa per oneri di sistema

Comprende gli importi fatturati per la copertura di costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema elettrico, che vengono pagati da tutti i clienti finali del servizio elettrico. Il prezzo complessivo comprende le componenti A2 (oneri nucleari), A3 (incentivi alle fonti rinnovabili), A4 (agevolazioni per il settore ferroviario), A5 (ricerca di sistema), Ae (agevolazioni alle industrie energivore), As (oneri per il bonus elettrico), UC4 (imprese elettriche minori), UC7 (promozione dell’efficienza energetica), MCT (enti locali che ospitano impianti nucleari).

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Le imposte

Comprende le voci relative all’imposta di consumo (accisa) e all’imposta sul valore aggiunto (Iva). L’accisa si applica alla quantità di energia consumata; i clienti domestici con potenza fino a 3 kW godono di aliquote agevolate per la fornitura nell’abitazione di residenza anagrafica.
L’Iva si applica sull’importo totale della bolletta. Attualmente, per le utenze domestiche è pari al 10%, per le utenze non domestiche è attualmente pari al 22%; alcune attività produttive godono dell’aliquota ridotta pari al 10%.

Le altre partite in bolletta

Questa voce è presente solo nelle bollette in cui vengono addebitati o accreditati importi diversi da quelli inclusi nelle altre voci di spesa. A titolo di esempio, possono essere comprese in questa voce gli interessi di mora, l’addebito/restituzione del deposito cauzionale, gli indennizzi automatici, i contributi di allacciamento.

I mercati della fornitura

Per conoscere il prezzo dell’energia elettrica a kilowattora, così come quello del gas metano per uso domestico, è necessario considerare a quale mercato appartiene la fornitura luce, se al “mercato della maggior tutela” oppure al “mercato libero”. Questo perché, a seconda dei casi, il costo del kilowattora (o anche chilowattora, comunemente abbreviato con la sigla Kwh) cambia con tempistiche differenti e in base a meccanismi diversi: intervento dell’Authority in caso di regime di tutela, dinamiche di concorrenza in caso di passaggio al libero mercato.

La differenza tra mercato libero e maggior tutela

Il libero mercato dell’energia è caratterizzato dalla presenza di diverse compagnie energetiche private, in competizione tra loro, che possono determinare in modo autonomo i costi delle tariffe di luce e gas. Per garantire ovviamente prezzi equi e una corretta gestione, è stato istituito un sistema di vigilanza gestito dall’Aeegsi (Autorità dell’energia) e dall’Antitrust.

Nel servizio di maggior tutela invece, il prezzo della materia prima è stabilito ogni 3 mesi sempre dall’AeegsiI, sulla base dell’andamento dei prezzi delle materie prime sul mercato.

 

 

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