Emergenza educativa: progetto Prima classe

Il Dipartimento Istruzione e cultura della Provincia autonoma di Trento, insieme al consorzio Consolida e alle Cooperative di consumo del Consorzio Sait, ha dato il via al progetto Prima classe, con la distribuzione di pacchi educativi ai ragazzi più colpiti dalla pandemia

Dopo il pacco alimentare arriva il pacco educativo. Dall’inizio della pandemia i centri di ricerca hanno evidenziato come il Covid-19 abbia aggravato ancora di più le disuguaglianze, prima tra tutte quella legata alla povertà educativa minorile che rischia di lasciare segni permanenti sulle generazioni future, principalmente in quelle che vivono nei contesti sociali più fragili. Per questo il Dipartimento Istruzione e cultura della Provincia autonoma di Trento insieme al consorzio Consolida e alle Cooperative di consumo del Consorzio Sait, hanno dato vita al progetto “Prima classe. Destinazione futuro”, che offre ai bambini e ai ragazzi più colpiti dalla pandemia, gli strumenti tecnologici e culturali di cui hanno bisogno.

Dal mese di marzo, nelle scuole elementari e medie, verranno distribuiti 150 pacchi educativi, contenenti libri, pc, tablet ma anche visite ai musei, libri, esperienze di socializzazione e supporto educativo. Sono di tre tipologie i pacchi che verranno distribuiti: l’Edubox che contiene libri o giochi didattici e 15 ore di supporto educativo; la Civicbox con biglietti di entrata e accompagnamento in alcuni musei trentini e 15 ore di supporto educativo; infine la Tecnobox con un pc, la connessione per 12 mesi e 4 ore di supporto educativo alla famiglia.

Nella scelta dei ragazzi con maggiori difficoltà le scuole avranno un ruolo fondamentale, saranno infatti i Consigli di classe coadiuvati dai dirigenti scolastici a segnalare i soggetti più a rischio, una scelta che nasce quindi dalla conoscenza di ogni singolo alunno.

I pacchi saranno consegnati alle scuole grazie alla donazione da parte di Sait di 60 mila euro raccolti con l’iniziativa “Il Trentino che fa bene ai trentini”. Grazie al progetto, oltre ai dispositivi tecnologici, si cerca di investire sull’educazione personalizzata grazie al sostegno che educatori specializzati daranno alle famiglie e agli studenti, una relazione che va anche al di fuori dell’orario scolastico con visite ai musei, doposcuola o partecipazione ad eventi culturali, affinché l’esperienza educativa diventi personalizzata e completa.

Inoltre, grazie alla collaborazione tra scuola, cooperazione sociale e altre agenzie educative, si darà l’occasione anche ad organizzazioni culturali ed educative del territorio, penalizzate dalle chiusure, di avere un nuovo e fondamentale ruolo nel futuro dei ragazzi.

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