Emergenza antibiotici
L’Organizzazione mondiale della Sanità ha stilato la lista dei più pericolosi batteri resistenti agli antibiotici. Lo scopo del lavoro è quello di stimolare la ricerca di nuovi antibiotici, per contrastare lo sviluppo di infezioni da microrganismi che, specialmente per pazienti sottoposti a procedure complesse (come i trapianti) o affetti da patologie che richiedono trattamento intensivo, possono provocare infezioni impossibili da curare. In testa alla lista Acinetobacter Baumanni e batteri del genere Klebsiella, ospiti frequenti dei pazienti sottoposti a lunga ospedalizzazione e a molte terapie antibiotiche. Fra i Paesi ad alto standard socio-sanitario, l’Italia è da tempo il fanalino di coda per diffusione dei più importanti fra questi batteri; oltre alle cause legate alla complessa epidemiologia di questi germi, c’è l’uso indiscriminato di antibiotici negli allevamenti, la loro diffusione nell’ambiente, la scarsa adesione alle pratiche di igiene e prevenzione del rischio infettivo nelle strutture sanitarie. Si può fare qualcosa solo modificando tutti insieme le cattive abitudini: rispetto per le procedure da parte degli operatori, e ridurre il consumo di antibiotici non necessari, seguendo correttamente le indicazioni d’uso. Ed è urgente farlo, perché la battaglia rischia davvero di essere già persa.