Elisir di lunga vita per il Colosseo
A Roma molte cose sanno d’eterno. E le premesse che anche il restauro del Colosseo potesse prendere questa piega c’erano tutte fin dal lontano 2010, da quando cioè, non si riusciva a trovare uno sponsor per il monumento simbolo dell’Urbe.
Alla fine, però, si è fatto avanti l'imprenditore Diego Della Valle e così a dicembre partirà la prima tranche del progetto triennale finanziato da Tod’s: ponteggi per 915 giorni sul Colosseo per realizzare le nuove cancellate di chiusura del primo ordine, mappare lo stato di conservazione del monumento ed attuare una serie di interventi ai prospetti con tecniche conservative oramai consolidate di pulitura con acqua nebulizzata, stuccature e trattamento degli elementi metallici.
A questa fase ne seguirà un’altra di 18 mesi in cui si provvederà ad allestire un Centro Servizi – con i classici bar e shop – tra via Celio Vibenna e la piazza del Colosseo, mentre l’ultima tranche riguarderà il restauro degli ambulacri, di buona parte degli ipogei e della messa a norma degli impianti tecnologici.
Ma Roma non si priverà della vista del Colosseo nemmeno per un giorno. Per questo resterà comunque aperto al pubblico nei tre anni dei restauri e con buona pace dei cinque milioni di turisti annui e dei romani tutti.
Ma in agenda per il Colosseo c’è in serbo ancora dell’altro. In questi giorni si sta concludendo un tavolo tecnico tra Ministero dei beni culturali e comune di Roma per la messa a punto di un “piano di decoro” per la capitale che riguarda il centro storico. Ma si parla anche di un provvedimento in fase di programmazione per una fascia di rispetto attorno al monumento con sensori a distanza massima di 15 metri e di misure restrittive, se non del traffico pubblico, almeno di quello privato.
L’idea – rilanciata in queste settimane da Italia Nostra e Legambiente – consiste nell’avviare la pedonalizzazione attorno alla zona monumentale. Ma non è del tutto nuova. Il decentramento del traffico in zone meno monumentali lo chiedevano a gran voce alcuni studiosi nei primi del Novecento, nonché un altro storico dell’arte e sindaco di Roma, Giulio Carlo Argan, che a tal proposito coniò lo slogan: «O le auto o i monumenti».
Staremo a vedere. Quel che è certo al momento è che si attendono mesi di intenso lavoro attorno al monumento simbolo della città. Speriamo anche un po’ di pace.