Theresa May vince e non vince. Le percentuali del suo successo l’obbligano a cercare una coalizione. Dal risultato ancora incerto. Cercava un grande successo elettorale per poter negoziare la Brexit da una posizione di forza. E invece si triva in una incerta posizione di debolezza. Ha 318 seggi invece dei 331 di prima, senza nemmeno raggiungere i 326 seggi della maggioranza assoluta. Corbyn recupera a 261 seggi. L’Ukip e Farange, alleato di Grillo, restano fuori dal parlamento. Ora si aprono i negoziati per fare il governo. E potrebbero esserci sorprese.
Due riflessioni: primo, coloro che oggi cercano di stravincere per ko al massimo vincono ai punti. In società complesse servono inclusione e condivisione non prove di forza e demonizzazioni. Secondo, le divisioni destra-sinistra, conservatori-progressisti, corrispondono a categorie non più atte a spiegare le nostre dinamiche sociali e ad attirare consensi.